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PREVEDERE E PROVVEDERE
La formazione in un mondo che cambia
“Mentre scrivo la
presentazione di questo terzo volume sulla formazione, si stanno
svolgendo, nella basilica di S. Paolo fuori le mura a Roma, i funerali
dei nostri militari uccisi nell'attentato di Nassirya, in Iraq.
Una folla disordinata
di sentimenti si accavalla nel mio animo: mentre impressionanti immagini
scorrono sullo schermo della televisione e i giornali, con un linguaggio
incalzante, parlano di terrorismo, istillando sempre più negli animi la
paura del futuro e un acuto disagio per una convivenza tra gli uomini
che pare condannata a divenire sempre più frantumata in gruppi
reciprocamente ostili. Sembra che l'unico linguaggio per comunicare
debba essere fatto di minacce, di camions autobomba, di muri divisori,
di sangue, di pianto, di missili da lanciare.
Ho davanti agli occhi
i volti di quei giovani carabinieri che non hanno avuto paura di mettere
a rischio la vita per compiere il loro dovere, ma anche i volti di molte
madri irrigati di lacrime amare, sguardi in cerca di capire il senso di
perdite pagate a così caro prezzo. E questo non solo ora in Iraq e in
Italia, ma anche in Terra Santa, in Afganistan, in America, nella zona
dei Grandi Laghi in Africa…
Un mondo che cambia,
un mondo attraversato da impressionanti eventi socio-politici ed
economici, eventi che stravolgono l'armonia dell'universo e che stanno
ridisegnando la realtà umana del nostro pianeta.
E' un fenomeno che ha
il sapore di una grande sfida per la Chiesa. Oggi più che mai essa è
chiamata a essere luce in mezzo ai popoli, promotrice di sapienza vera,
testimone ed educatrice di pace, coraggiosa nel difendere i valori umani
e diritti dell'uomo, forte unicamente della potenza che scaturisce dalla
sua fede in Gesù Cristo risorto, il Vivente in mezzo al suo popolo.
Formare oggi le nuove
generazioni alla vita consacata non è compito semplice.
E' indispensabile
situarsi dentro questa nostra storia, dentro le ferite di questo nostro
mondo e, nonostante tutte le forze avverse, guardare coraggiosamente al
futuro; si tratta infatti di formare pellegrini di speranza in mezzo a
popoli che sembrano percorrere cammini senza meta, uomini e donne che
sappiano far rinascere la nostalgia dell'infinito là dove il deserto
dell'invecchiamento e della secolarizzazione paiono aver ucciso anche i
più piccoli germi di vita, creature nuove che pur nella debolezza
testimoniano il primato di Dio nella loro vita e la libertà che
scaturisce dall'essere discepoli del Cristo Risorto.
Le relazioni tenute al
terzo corso per formatrici propongono una formazione che abbia il
coraggio di affrontare la sfida del futuro con la coscienza che la
"formazione di oggi è il nome del futuro della vita consacrata". Il
futuro è Gesù Cristo Risorto.
E' vero, spesso siamo
sconvolti perché riviviamo come Maria di Magdala e i discepoli di Gesù
la sconcertante esperienza di cercare il Signore e di trovare solamente
il suo sepolcro vuoto.
Ma è anche vero che,
nonostante tutto, abita dentro ciascuno di noi l'esperienza di un
incontro che ha cambiato le nostre vite, ed è l'incontro con colui che,
pellegrino insieme a noi, ci ha fatto ardere il cuore mentre ci svelava
il senso delle Scritture, che genera incessantemente in noi il coraggio
e la gioia di "ripartire senza indugio verso Gerusalemme" (cfr. Lc
24,33), la Gerusalemme delle nostre comunità di formazione, per far
risuonare la buona notizia fino agli estremi confini della terra:
"davvero il Signore è risorto" (cfr. Lc 24,34), noi lo abbiamo
incontrato”.
Roma 18.11.2003
M.
M. Viviana Ballarin o.p.
Consigliera USMI per l'area della formazione
Il volume riporta le relazioni
tenute da:
-
Grazia Le Mura,
consacrata laica dell’Istituto Missione- Chiesa-Mondo, sociologa
In ascolto dell'"oggi di Dio" –
I
cambiamenti culturali interrogano la formazione
-
José Rovira, cmf,
missionario clarettiano, professore di Teologia della Vita
Consacrata presso il Claretianum, Roma
La vita consacrata oggi - Sfide e prospettive
-
Edda Ducci,
docente di Filosofia dell’Educazione all’Università Roma 3
Persona e formazione - Le scelte libere
-
Pina del Core, fma,
docente di Psicologia dello sviluppo all’Auxilium di Roma
Costruire il futuro - Il progetto formativo
-
Dalmazio Mongillo,
op, professore emerito di Teologia morale, preside dell’Istituto di
Teologia ecumenica greco-bizantina “San Nicola” di Bari
"Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo
Gesù"
Con questo volume viene terminata la 'trilogia' dei
corsi formativi per maestre di
formazione proposti dall'USMI nazionale,
le cui relazioni si sono trasformate in 'libri', per mettere alla
portata di tutte e di tutti alcuni contenuti molto validi, riccamente
propositivi, estremamente concreti, fortemente carichi di speranza
evangelica. Questo volume, in modo particolare.
Nello scorrerne e leggerne le pagine ci si trova di
fronte a una descrizione finemente obiettiva - anche se non estesa -
delle realtà della società odierna, delle esigenze espresse o meno degli
uomini di questa società e di questa Chiesa e di questa vita religiosa.
Ci si imbatte in proposte e orientamenti per 'formare' consacrate e
consacrati, disposti ad affrontare la vita e quindi a pensare e agire da
adulte/i in umanità e in fede.
Ma questo il libro non è solo per formatrici e formatori.
Va bene per ognuno che si senta "in formazione" (chi, infatti, può
dirsi pienamente maturo?); per chi ha superato le tappe cosiddette della
prima formazione; per chi nel proprio Istituto ha il compito di pensare
e redigere una ratio formationis, un progetto formativo chiaro,
logico, consequenziale, equilibrato, aperto.
Un libro che 'sta bene' e quindi può correre di mano in
mano nelle comunità, perché anche di fraternità si parla, di cordialità
e magnanimità; perché dice che l'uomo moderno ha la sensazione di essere
spiazzato e senza radici: un turista, vagabondo e
nomade, lungo le strade della storia e in cammino tra "sentieri
interrotti". Ed è con questo 'uomo' che la consacrata e il consacrato
devono incontrarsi; è a questi uomini e a queste donne che chi ha fatto
della propria vita una offerta senza limiti, deve parlare, dare amore,
solidarietà, simpatia, accoglienza. Perché oggi sono necessari il
coraggio, lo studio amoroso, l'autodominio, la fedeltà. Perché è giusto
ricordare che "Gesù è nato e risorto di notte, non a mezzogiorno" e che
"tutte le grandi solennità cominciano nel buio dei Primi Vespri". Per
questo le crisi di oggi non devono spaventare né colpevolizzare
nessuno. E "il futuro è di chi sa mettere in pratica e conciliare la
generosità del dare con la generosità del ricevere, di chi sa ripensarsi
insieme a tutto il popolo di Dio".
Possiamo affermare che l'USMI - in questo caso l'Ufficio
Formazione con tutto il suo staff - nel programmare i suoi
convegni formativi ha saputo avere presenti idealità e concretezza,
realtà e attese, possibilità di 'ritorni' e sguardo sul futuro.
BIANCAROSA MAGLIANO
Il volume è stato curato ed editato presso PAOLINE
Editoriale libri: www.paoline.it
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