RUT -
Nuova versione, introduzione e commento di
DONATELLA SCAIOLA
Paoline, Milano 2009, pp. 320,
€
29,00
Il libro di Rut è stato approfondito e rivalutato solo
recentemente.
In passato i
commentari dedicati ad esso erano piuttosto scarni e il più delle volte,
data anche la brevità del racconto trattato, esso veniva associato ad
altri libri quali i Giudici, Ester o Giona.
Negli ultimi vent'anni invece, forse anche grazie
all'avvicinamento compiuto dalle donne allo studio della Bibbia, non
solo è aumentata quantitativamente la pubblicazione riservata a questo
personaggio, ma è radicalmente cambiato l'approccio interpretativo
compiuto.
La sensibilità con la quale si è guardato ad alcuni
particolari di esso, ha portato a coglierne aspetti non convenzionali ma
sicuramente alternativi, illuminanti e comunque sempre tesi a mettere in
risalto la grande poesia e la delicatezza di questa intensa storia che
è un elogio raffinato della bellezza dell'anima femminile.
Il rotolo che narra la vicenda di Rut è scritto in ebraico,
si compone di soli quattro capitoli, la sua redazione è opera di autori
ignoti, il suo collocamento temporale risulta tuttora incerto ma
presumibilmente vicino al V sec. a.C. e proveniente dalla Giudea.
Si presenta sotto forma di racconto idilliaco, a tratti
perfino bucolico, che traccia con romantica freschezza i contorni di una
storia d'amore e accentua con rara bellezza e stupefacente spontaneità
la spiritualità e l'umanità di personaggi tanto intensi da risultare
quasi dislocati da ogni tempo.
Ancora oggi infatti sono aperte le discussioni e gli
interrogativi sullo scopo di questo libro, sul modo di interpretarlo,
sui suoi eventuali riferimenti nascosti.
Del resto, pur nella sua brevità, questo racconto si presta
ad una lettura poliedrica poiché abbraccia molteplici aspetti
esistenziali che vanno dalla religione alla legge, dal folclore alla
storicità, dal simbolismo all'apologia genealogica che si vuole
associare alla stirpe di Davide.
Da ultimo è interessante tenere presente anche uno degli
approcci più recenti dell'esegesi moderna, che rappresenta il vero
elemento di novità, la nuova chiave di interpretazione data a questo
libro, ovvero l'analisi legata alla "storia degli effetti" che esso ha
prodotto.
Avvalorando l'ipotesi dell'intertestualità che tale libro
condivide con altri testi postesilici ad esso precedenti, fino alla
citazione contenuta nel Vangelo di Matteo, a tutte le ripercussioni che
dai padri della Chiesa si sono poi susseguite nei più svariati ambiti
letterari, artistici, musicali e teatrali, dando ogni volta dinamicità
al racconto stesso ed arricchendolo man mano di nuovi e suggestivi
significati.
La vera modernità di un testo non risiede infatti nella sua
genesi e nella sua primaria comprensione ma nell'infinito susseguirsi
delle comprensioni ad esso associabili ed adattabili dagli interpreti
che nel tempo si susseguono, dal coinvolgimento che esso sa suscitare e
dalla vitalità che si riesce a restituire a pagine antiche, senza che
esse subiscano sbiadimento o infruttuosità d'insegnamenti.
In questo racconto gli uomini non parlano a Dio e Dio tace
ma le azioni compiute dai protagonisti parlano del compimento e della
messa in pratica delle leggi di Dio.
Attraverso la legge del riscatto e del levirato che
rappresenta un'usanza ebraica spessissimo tratta in essere nella Bibbia,
molte volte anche di difficile comprensione poiché ormai collegata ad
archetipi e simbologie completamente superate, si pone in essere la
legge di Dio, ovvero l'espressione più autentica della sua volontà.
L'opera di uomini illuminati dal grande mistero di Dio che
attraverso la fedele osservanza di queste regole, apparentemente tanto
ostiche, mettono in atto un miracolo che non viene dal cielo ma sorge
dalla terra, dalla loro precisa volontà di reinserire una donna
sventurata e miserabile nella catena della vita invertendo la sua sorte
rimanendo fedeli e ligi ai doveri e alle tradizioni ed estrapolando da
essi il disegno più grande riservato da Dio alle creature più degne.
L'Autore
Nata ad Abbiategrasso (MI) nel 1958, è laica e sposata. Ha
conseguito il Baccellierato in Sacra Teologia a Milano, presso
la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, e poi ha proseguito gli
studi a Roma presso il Pontificio Istituto Biblico, ottenendo prima la
licenza e poi il dottorato in Scienze Bibliche. Attualmente, è
professore straordinario nella Facoltà di Missiologia della Pontifica
Università Urbaniana, dopo avere in precedenza collaborato con numerosi
Istituti di Scienze Religiose, Seminari e Facoltà Teologiche. Tra le sue
pubblicazioni ricordiamo: «Una cosa ha detto Dio, due ne ho udite».
Fenomeni di composizione appaiata nel Salterio Masoretico, Roma 2002;
Rut, Giuditta, Ester, Padova 2006; «Servire il Signore». Linee di una
teologia biblica della missione nell’Antico Testamento, Roma 2008.
Collabora con numerose riviste di carattere biblico, teologico e
pastorale.
Ti
rispondo così!
TONINO LASCONI
Paoline, Milano 2009, pp. 296,
€ 16,00
Esistono
moltissimi testi che tentano di suggerire degli approcci o dare risposte
sui modi più giusti e coinvolgenti per affrontare la catechesi.
Da sempre infatti,
la Chiesa cattolica
cerca dei modi efficaci per coinvolgere i giovani alla giusta recezione
del messaggio evangelico addentrandosi sia verso le nuove forme
comunicative offerte dalla moderna tecnologia, sia verso figure di
formatori sempre più preparati e aggiornati sui metodi di insegnamento
meglio accolti.
Tonino Lasconi, essendo oltre che un efficace e abile
comunicatore, un sacerdote parroco, si pone con questo libro, dalla
parte di chi è destinato ad accogliere e fare propria la catechesi come
insegnamento di vita e come giusto mezzo introduttivo alla formazione
cristiana.
Tenta quindi di rispondere a quelle che sono le domande
direttamente poste in essere dai ragazzi prima ancora che cercare di
impartire lezioni basate su interpretazioni della Parola del Signore,
che corrono il rischio di non venire recepite in modo duraturo o peggio
lo sono in modo superficiale e inidoneo ad edificarne poi, nell'arco
della vita, il giusto insegnamento, per farne strumento concreto di
ispirazione ideologica e comportamentale.
Egli infatti richiama l'attenzione del lettore sul fatto
che molto spesso i ragazzi si avvicinano al mondo della catechesi per
soddisfare una sorta di ritualità formale prima ancora che una reale
necessità interiore.
L'epoca superficiale che ci vede protagonisti è infatti
piena di messaggi mediali molto spesso contrastanti col costume morale
ed etico voluto dal mondo cattolico, gli stessi adulti poi, non sempre
sono partecipi diretti della vita parrocchiale, per cui i ragazzi sono
facilmente confusi ed irretiti da impulsi contrastanti e da dubbi
fondamentali che intralciano il loro percorso.
Spesso seguire un percorso spirituale diventa motivo di
scherno tra coetanei e ancora più spesso questo non ci fornisce gli
strumenti idonei per dare a noi stessi e agli altri le risposte che
spingono alla scelta difficile del non uniformarsi, del non seguire la
regola della convenienza ormai imperante.
Questo libro invece, molto semplicemente risponde
direttamente a 181 tra le domande più disparate e bizzarre e non ha in
sé la pretesa di insegnare qualcosa o di costituire lezione di catechesi
ma allo stesso tempo si presta molto bene a trasformare la lezione di
catechesi in comunicazione e la spiegazione in risposta in naturalezza e
con coinvolgimento.
Si rivolge ai ragazzi ma può chiamare in causa tutti coloro
che pensano che il cammino di fede lungo la via del Signore è in grado,
nonostante le difficoltà, di fornire sempre e comunque le giuste
risposte di cui la nostra anima necessita.
Comunicare la fede ai bambini
FABIO NARCISI
Paoline, Milano 2009, pp. 298,
€ 17,00
Questo
lavoro di Fabio Narcisi pone in risalto l'assoluta necessità per cui la
teologia della Chiesa, in questo particolare momento storico, deve saper
fornire risposte adeguate pratiche idonee a mettere a punto un
rinnovamento della catechesi, specie in ambito della pastorale
battesimale.
Il sostanziale calo dei battesimi che si registra nei
maggiori Paesi da sempre di fede cattolica, invita ad una riflessione
rivolta all'intera comunità cristiana, di rivalutare l'importanza
fondamentale della trasmissione della fede alle nuove generazioni ed in
particolare il significato che riveste il Battesimo come espressione del
primato di grazia del dono di Dio, prima ancora che testimonianza
storica e di tradizione.
In passato infatti la famiglia rivestiva un ruolo esclusivo
e principale nell'iniziazione cristiana dei bambini e nell'accoglimento
primario del vivere cristiano, la parrocchia ne rappresentava il
successivo e conseguente approfondimento e sviluppo.
Oggi invece è importante un investimento formativo che
coinvolga l'intera comunità, le famiglie, i catechisti, i parroci, ad
una giusta educazione cristiana dei bambini.
Educazione attenta a capire le esigenze e gli interrogativi
dei nuovi genitori, all'uso dei mezzi idonei per coinvolgere ed
interagire già dalla più tenera età con i bambini, pienamente
consapevole dell'importanza che i primi anni di vita rivestono sul
futuro sviluppo della personalità e della fede di ogni persona.
L'Autore è stato uno dei primi cofondatori in ambito
parrocchiale, a dare vita ad un'esperienza sperimentata di pastorale
battesimale di gran successo.
Nella parrocchia della Trasfigurazione di Roma vengono
infatti proposti degli incontri formativi rivolti ai genitori di bambini
da 0 a 7 anni,
per aiutarli a preparare adeguatamente i propri figli ai grandi momenti
che scandiscono l'anno liturgico proposto ogni anno dalla Chiesa, per
una comprensione approfondita del sacramento battesimale e soprattutto
per aiutare ogni famiglia a riscoprire l'importanza della sua vocazione
educatrice nella dimensione religiosa dei piccoli.
Questo dovrebbe essere un esempio incoraggiante per
rivedere le lacune e i ritardi esistenti nella pastorale battesimale
della Chiesa, per incitare ad un atteggiamento di sensibilità e
attenzione verso tutti quei genitori che vogliono trovare una risposta
"alta" all'evento grandioso della nascita di una nuova vita, tenendo
conto del contesto sociale e delle problematiche esistenziali dei nostri
giorni, affinché il «mistero» cristiano sia chiamato ad accogliere ed
illuminare la storia che ogni giorno siamo chiamati a vivere e di cui ci
rendiamo protagonisti attivi.
L'Autore
Fabio Narcisi,
giornalista, negli anni giovanili è stato dirigente dell’Azione
Cattolica dei ragazzi (allora chiamati «aspiranti»). Si è poi occupato
per molti anni di catechesi della preadolescenza. Con sua moglie
Stefania fa parte dell’End (Equipe
Nostre Dame), movimento di spiritualità di coppia,
esperienza che lo ha portato ad approfondire tematiche legate al
matrimonio e alla famiglia. Dalla metà degli anni Novanta è fra coloro
che hanno dato vita all’esperienza di pastorale battesimale, da cui
prende le mosse il presente volume.
Interviste Teologiche
CARMELO DOTOLO e GIOVANNI GIORGIO (a cura di)
EDB, Bologna 2009, pp. 256,
€ 23,50
La Società
Italiana per la ricerca Teologica (SIRT) nasce a Roma nel 1986 per
iniziativa di alcuni nomi importanti della teologia e delle scienze
religiose nella scena italiana e internazionale.
Il presente volume raccoglie le testimonianze di teologi
significativi dei nostri tempi, approfondendo i temi centrali trattati e
tracciando un quadro componenziale del clima post conciliare e formativo
del pensiero ecclesiale moderno.
Esse sono state pubblicate nel corso degli anni sulla
rivista Ricerche Teologiche, organo specifico del SIRT, e raccolte in
questo libro per il ventennale della nascita dell'associazione, per
inquadrare e mettere a fuoco in chiave riassuntiva, lo spirito che ha
animato tale ricerca.
Si era infatti preso atto, nel dare vita a questo progetto,
di un certo ripiegamento su se stessa, compiuto dalla teologia degli
ultimi decenni e della necessità di un dialogo più marcato che si
rendeva necessario con altre discipline quali: la filosofia
contemporanea e le cosiddette scienze dure che spaziano dalla
sociologia all'antropologia, fino all'esperienza artistica e pedagogica.
Ignorare tutto questo, evitando di lasciarsi interpellare
da tali nuove sfide all'orizzonte, avrebbe significato relegare la
teologia a nicchie troppo protette e ristrette per poter incidere in
modo determinante sul panorama culturale esistente.
Per tale motivo la riflessione teologica ha guardato con
nuovo interesse agli interrogativi posti in essere dal pensiero debole o
dal post-umano, dalle neuroscienze all'antropologia culturale ponendo in
essere un acceso corpo a corpo con tutte le dinamiche della storia e
della cultura e con le attese effettive e gli interrogativi
dell'esistenza.
Questo compito assicura infatti alla teologia la sua
significatività e specificità in rapporto ai differenti saperi che
interpretano e indagano il reale, ricercano orientamenti e risposte.
Il mutato contesto culturale ha via via richiesto al sapere
teologico una rivisitazione del proprio esercizio teoretico e del suo
stile metodologico.
In particolare si è sentita l'urgenza di ripensare
teologicamente la rilevanza della fede nella logica del quotidiano, il
problema della significatività del credere e l'importanza del linguaggio
teologico nella comunicazione della rivelazione.
Le Interviste teologiche sono appunto il frutto
dell'attuazione di una comunicazione interdisciplinare effettiva, la
messa in pratica di un cammino che porta alla conoscenza per mezzo della
partecipazione, per cogliere la profondità di ogni realtà e di ogni
significato ad essa connesso, per creare un reciproco e fattuale
riconoscimento di prospettive interpretative differenti.
Da qui emerge una teologia rinnovata, che ha saputo
respirare i cambiamenti epocali riuscendo a rimanere fedele ai valori
del Vangelo e alla tradizione ecclesiale, consapevole che nell'evento
Gesù Cristo ogni sapere e ogni verità sono proiettati oltre ad un
possesso specifico della realtà.
A cura di Romina Baldoni
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