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Paolo di Tarso
Rinaldo Fabris

“Ho affrontato questo nuovo lavoro nella convinzione che il confronto con Paolo è indispensabile per riscoprire le radici della fede cristiana, in dialogo con altre esperienze religiose e culturali senza mascherare la propria identità o svendere il proprio patrimonio spirituale”. (dalla Prefazione di Rinaldo Fabris)

Questa biografia è invito e stimolo a riscoprire la personalità e il pensiero di Paolo. Essa si fonda sul testo delle lettere e degli Atti degli apostoli. Si tratta di una riedizione agile ed essenziale del volume Paolo. L’apostolo delle genti che in pochi anni ha ottenuto numerose ristampe; senza rinunziare all’indagine critica delle fonti e alla verifica dei dati storici indispensabili per tracciare una biografia paolina, questo volume, più agile e più sintetico, si rivolge al grande pubblico per offrire l’opportunità di una conoscenza del grande Apostolo che, con la sua predicazione e i suoi scritti, ha segnato la storia dell’Europa e dell’Occidente.

L’autorevolezza dell’Autore, la sua competenza biblica e la sua passione per la figura di Paolo sono garanzie di un testo ricco, impegnato, benché attento alla divulgazione. Un contributo di sicura utilità per chi, in questo anno dedicato a S. Paolo, intende accostarsi alla figura di questa grande personalità di apostolo e di leader.

L’Autore Rinaldo Fabris è docente di Esegesi biblica del Nuovo Testamento presso lo Studio Teologico di Udine, sede staccata della Facoltà Teologica del Triveneto. È autore di numerosi commentari biblici, di articoli, studi monografici di storia dell’esegesi, di teologia e della spiritualità biblica. Con le Paoline ha pubblicato Paolo. L’apostolo delle genti (Milano 1997, 20055); Prima Lettera ai Corinzi. Nuova versione, introduzione e commento (Milano 1999, 20042).

Paoline, Milano 2008, pp. 256 Î 13,00


Dio fa bene ai bambini
La trasmissione della fede alle nuove generazioni
Mariateresa Zattoni – Gilberto Gillini

Un arcobaleno, sullo sfondo della foto riportata in copertina, dice tutta la positività del volume. Esso, ossia il volume, è un invito concreto, esplicitato in 200 pagine circa, di come si possa, volendolo, costruire una società nuova, partendo da un metodo e da contenuti che tengano presente la duplice realtà: ragione e fede. Partendo dall’idea di fondo dell’enciclica di Benedetto XVI Spe Salvi, gi autori, noti consulenti pedagogici che lavorano nell’ambito familiare e nell’ambito della formazione ecclesiale, parlano di un percorso educativo suddiviso in quattro parti, in cui “elementi di tipo teologico o pastorale entrano in circolo con le scienze umane e da queste si lasciano sollecitare”. L’introduzione parla di queste quattro parti.

Nella prima gli autori compiono un lavoro di esplorazione: come Gesù stesso parla del suo approccio ai bambini.  Ma “anche il bambino ha, dicono gli autori, come tutti gli umani, bisogno di purificare la propria idea di Dio, e quindi perché non lasciare che i suoi dubbi e le sue domande aiutino anche noi adulti in questa opera fondamentale?”.

Per la seconda parte nell’introduzione è scritto: “la nostra formazione relazionale sistemica accoglie alcune sollecitazioni del continente cognitivista e aiuta a gustare in quale mondo interno cade la Parola che raggiunge il bambino e potenzia il suo senso, non favolistico o spiritualistico, ma realistico. Il tema del male del mondo e il tema dell’amore del Padre che si abbassa con tenerezza verso ogni fanciullo che guarda il cielo, costituiscono la spina dorsale di questa parte”.

La terza parte “affronta alcune tappe evolutive nella relazione adulto- bambino che hanno a che  fare specificamente con la formazione alla fede: il senso del tempo e dell’attesa, la nascita e lo sviluppo della coscienza. Alcune questioni morali: la bugia, al risposta educativa attraverso il premio e il castigo, l’avvenuta della relazione fraterna con i suoi limiti/problemi quali la gelosia e la rivalità e le esultanze che costituiscono l’identità del bambino”.

La quarta parte mette “in luce gli scopi e le modalità della narrazione come metodo non bypassabile per fare esperienza – insieme! – del Dio della vita. Viene esaminato ciò che accade quando adulto e bambino diventano uno nell’evento del narrare”.

In sintesi un libro - aggiornato dopo la prima edizione del 2001 - scritto per gli educatori di oggi: graficamente gradevole e con contenuti che dicono tutta la lunga esperienza e lo spessore di scienza pedagogica propria degli autori.

Queriniana, Brescia 2008, pp. 202, €13,50


Vita consacrata e dottrina sociale della Chiesa:
percorsi di formazione
Edizione in lingua italiana – spagnola – inglese

Il libro ripropone gli Atti del Seminario internazionale organizzato a Roma nell’ottobre del 2006 con metodo interdicasteriale per questioni di natura trasversale: Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata, Pontificio Consiglio Giustizia e Pace”, Religiosi/e Promotori di Giustizia, Pace, Integrità del Creato (JPIC).

Il Seminario si era incentrato su cinque relazioni: La vita consacrata e i problemi della giustizia e della pace nel mondo (sr. Enrica Rosanna); Vita consacrata e dottrina sociale: significato teologico e spirituale di un rapporto (p. Enrique Colom); Vita consacrata e santità sociale: un itinerario storico da XIX al XXI secolo (Andrea Riccardi); Vita consacrata e formazione alla dottrina sociale: problemi e prospettive (sr. Helen Alford op); Vita consacrata e Compendio della dottrina sociale della Chiesa (card. Amigo vallejo). La tavola rotonda ha offerto la possibilità di ascoltare testimonianze su VC e formazione alla DSC.

Nella introduzione il card. Renato Raffaele Martino, pres. del Pont. Cons. Giustizia e Pace ha richiamato il 540 del Compendio della DSC dove è detto che “la santità proposta ai religiosi è una santità gratuita, trascendente, ma è anche una santità di incarnazione… Cristo con la sua incarnazione ha trasfuso all’umanità tute le ricchezze della santità del Verbo. Mettendosi totalmente a servizio del mistero della carità di Cristo verso l’uomo e verso il mondo, i religiosi anticipano e mostrano nella loro vita alcuni tratti dell’umanità nuova che la dottrina sociale deve propiziare”. Il card. Franc Rodé. Prefetto della CIVCSVA. Ha affermato che l’ascolto attento di quanto risuona nell’invocazione di un popolo alla pace, alla giustizia, alla libertà ha da sempre fatto scaturire nel cuore della Chiesa  e di quanti si sono posti alla sequela di Cristo casto, povero e obbediente l’esigenza di una risposta, di gesti concreti visibili nei quali riconoscere i germi di un futuri di speranza”.

La VC – è la sintesi del vari interventi riproposti dal volume – non può prescindere dal compito dell’assumere le problematiche presenti nella società, capirne le situazioni, interpretarle alla luce del Vangelo e della Dottrina Sociale della Chiesa appunto, anche compiendo piccoli e grandi passi di giustizia e di pace. Si tratta di essere testimoni del Dio della pace osando,  senza timore dei rischi e con un forte impegno per liberare gli uomini e le donne di oggi dalle varie schiavitù. Da dove attingere la forza? Ha detto sr Rosanna: da una conoscenza del Signore Gesù, con l’adesione nella libertà e per amore alla sua vita prima ancora che al suo insegnamento; sapendo che nel nostro mondo globalizzato esiste la concentrazione del potere e delle ricchezze in mano di pochi, per cui il bene comune è soltanto bene di pochi.

Un libro ‘imponente’ per i temi trattati, per la competenza con cui sono stati trattati, per le testimonianze situate e vissute in Africa, America Latina, Oriente. Un libro che dovrebbe essere presente in ogni comunità. Per conoscere, capire e, forse, impostare un nuovo stile di vita e di missione.

EMI, Bologna 2008, pp. 420, € 15,00


Bioetica della nascita e della morte
Storia (incompiuta) dell’esistere umano
Pier Angelo Iacobelli

L’uomo è un unicum, in cui la dimensione materiale e quella spirituale non sono né separabili né distinguibili: se le cose sono così come si può pensare che con la morte tale intima interconnessione possa venire scissa? Rimanendo però nell’ambito delle scienze non vi sono alternative: il corpo di ogni essere vivente è sottoposto alle ferree leggi della morte.

C’è, però, un’eccezione: il corpo del Cristo risorto. La sua risurrezione non è un tornare alla vita preesistente, ma comporta un radicale cambiamento del modo di esistere.

La morte, allora, non rappresenta la liberazione di uni spirito oppresso da una materia che lo racchiude, bensì la naturale maturazione di ciò che è già in qualche modo anticipato nella stessa vita terrena e che si realizza pienamente in quella dopo la morte. Ma se in qualche modo la morte diventa non la fine, bensì il fine, ciò significherebbe che non solo non sia estranea al processo stesso dello sviluppo, ma che ne costituisca in qualche modo il vero motivo profondo; come dire che la vita sia una corsa verso il conseguimento della perfezione di ogni essere vivente posta al di là della barriera della morte.

L’autore si muove in un campo di indagine della bioetica, avvalendosi anche di discipline diverse, in particolar modo la biologia, la filosofia e la teologia, e le sue riflessioni vogliono stimolare nel lettore il desiderio e il bisogno di ampliare il dibattito speculativo sull’esistere umano.

Città Nuova, Roma 2008, pp. 280, € 18,00

Queriniana, Brescia 2008, pp. 202, €13,50

A cura di Biancarosa Magliano
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