AA.VV. -
C’è Campo?
Giovani, spiritualità, religione
Marcianum Press e
Osservatorio Socio-Religioso Triveneto, Venezia 2010, pp. 626, € 39,00
Con questo libro si cerca di fare il punto su quella che è
la vita spirituale dei giovani.
Si serve di una serie di valide ricerche condotte sul campo
dall’Osservatorio Religioso del Triveneto per tastare una situazione che
spesso è ben diversa da quella stereotipata che prevale.
Nei giovani le forme di resistenza verso gli obblighi e i
divieti imposti dall’esterno sono un tipico comportamento di
affermazione e scoperta del sé ma ciò non significa radicale scetticismo
morale.
I giovani e il religioso da sempre hanno un complicato
rapporto di convivenza; ma prima di parlare di impoverimento spirituale
bisognerebbe cercare di capire i motivi per cui il credere, in senso
generico, trova reticenze e difficoltà di apertura.
Manca la voglia di farlo o dietro tutto questo si nasconde
la paura di essere disillusi e feriti in sentimenti delicati e
intimistici che toccano la parte più sensibile di noi? C’è veramente
questa assuefazione alla superficialità così passiva? O in fondo alle
paure di interrogare se stessi e di scoprirsi coinvolti e vulnerabili
c’è una nostalgia di profondità? E soprattutto come la società risponde
a questi stimoli? Quanto si fa concretamente per sostenere un’etica e
una morale che non sia quella del semplice tornaconto o della
prevaricazione sugli altri? Queste risposte sono racchiuse in quelli che
sono gli odierni mezzi di comunicazione. Quanto c’è nel nostro sociale
che rispecchi veramente l’autenticità di una relazione e di un’apertura
all’altro? Nei ragazzi di oggi avviene una specie di perdita di segnale
in cui le chiusure, dettate dalla diffidenza e dalla mancanza di
autentico ascolto nelle strutture quali la parrocchia o la scuola o in
generale nelle attività di compartecipazione sociale, impediscono di
fatto l’instaurazione di quella fiducia e di quella speranza che
inducono a credere.
Non si crede quindi nei valori come la solidarietà,
l’altruismo, la fratellanza. Non si crede nell’identità nazionale, nelle
istituzioni, nella giustizia. Non si crede in Dio e nell’amore. Questo è
il risultato di facciata che si delinea nell’immediato. Proviamo però ad
abbattere le barriere di protezione e di isolamento che siamo indotti a
costruirci. Proviamo a “connetterci” sulla stessa lunghezza d’onda
ascoltandoci, confrontandoci, confidandoci paure e reticenze ed
esperienze vissute. Come è stato fatto dagli Autori del libro che
hanno creato un vero e proprio spazio di accoglienza per elaborare le
testimonianze. Ne è uscito un quadro sconvolgente e inatteso di voglia
di dare. Una impressionante energia positiva e vitale che altro non
chiede che essere liberata verso il bene e verso il positivo. Un monito
che deve far riflettere Chiesa e società sul fatto che si deve andare
verso i giovani e non aspettare che siano loro a raccogliere segnali
spesso inesistenti.
a cura di
Romina Baldoni
usminforma@usminazionale.it
«Il
deserto diventerà una città»
Tarcisio Mezzetti
Elledici, Leumann 2011, pp.223, € 12,00
In questo libro viene messa in luce la nostra terribile
incapacità di mettere in atto l’amore verso Dio, verso gli altri e verso
se stessi.
C’è da riflettere nel pensare che ogni ascesi cristiana
cominci proprio da questo: amare a partire dalle nostre forze.
E’ l’amore che ci apre una nuova visione sulla meravigliosa
azione dello Spirito Santo, per mezzo dell’amore se ne assapora la
grazia, se ne scopre nel profondo la grandezza salvatrice e
purificatrice. Riuscire a compiere questo passaggio di discernimento
dell’opera di grazia dello Spirito Santo e, soprattutto, riuscire a
testimoniarla attraverso l’accompagnamento spirituale è il passaggio più
difficile. La relazione autentica di amicizia può essere certamente una
chiave di volta. Porsi in un rapporto di amicizia con Dio, con gli altri
e con noi stessi è un esercizio di accoglienza che si sviluppa
attraverso una profonda conoscenza del proprio cuore, attraverso la
maturazione di una fede sempre più profonda.
Per amare in modo autentico e totale bisogna essere in
grado anche di perdonare e perdonarsi, ovvero saper lenire le ferite,
sapersi rinnovare nella guarigione interiore. Quando san Paolo ci
ricorda che noi esseri umani non siamo «sotto il dominio della carne, ma
dello Spirito, dal momento che lo Spirito abita» (Rm 8,9-10) in noi, il
significato da dare a questa sua affermazione è quello di saper cercare
in noi un senso, qualcosa che non sia solo apparenza e superficialità,
ma qualcosa di immortale ed eterno che richiede un distacco dalla
corporeità intesa in senso materiale.
A volte l’attaccamento eccessivo ai valori sbagliati porta
alla morte del nostro spirito, alla morte della speranza e al trionfo
dell’egoismo capace di tagliare fuori ogni forma d’amore.
E per questo che l’accompagnamento spirituale può aiutarci
a riflettere sul nostro cammino, sulla direzione intrapresa e
soprattutto farci prendere atto di quanto Dio ci ami, di come da sempre
ci abbia scelti come sue creature predilette e offerto la sua amicizia.
In questa forma di meditazione si può arrivare a capire il
passaggio che Sant’Anastasio traccia nel descrivere la vita di
sant’Antonio il Grande, la forma ascetica e contemplativa che ci
permette di porci in ascolto della sua chiamata e intravedere l’amore:
«E così apparvero i monasteri sui monti e il deserto divenne una città
abitata da monaci che avevano abbandonato i loro beni e avevano scritto
il loro nome nella cittadinanza del cielo».
a cura di Romina Baldoni
usminforma@usminazionale.it
Un amore di fratello
Dolores Rollo –
Come sopravvivere a
gelosia e rivalità
San Paolo, Cinisello Balsamo 2011, pp. 97, € 8,00
L’unicità straordinaria
del legame tra fratelli, in cui confluiscono tipologie di sentimenti
diversi e a volte opposti, è qualcosa di prezioso e innato, un tesoro
che si impara col tempo ad apprezzare e che ci accompagna nell’arco
della vita.
Come rendere la convivenza e la condivisione
qualcosa di assolutamente arricchente nello sviluppo della personalità
dei singoli? Come affrontare i contrasti e i litigi da parte dei
genitori?
E’ evidente che i fratelli condividono molti
status sociali ma mai il tipo di relazione che instaurano con i propri
genitori. Lo stesso può dirsi per i genitori che per quanto si sforzino
di essere equi e imparziali non assumono lo stesso tipo di comportamento
con tutti i figli ma adoperano smussature che si conformano al singolo
carattere di ciascuno.
Nel libro si tenta di capire quali siano i
fattori psicologici che scatenano la gelosia, cosa ci spinge fin dalla
tenera età a proteggere con tanta veemenza il nostro bisogno di
esclusività. Pare però appurato che dopo i due anni, con il compimento
di una piena coscienza di sé, percependo più chiaramente la propria
distinzione dagli altri, il bambino inevitabilmente è spinto a provare
sentimenti più o meno marcati di gelosia verso fratelli o sorelle più
piccoli.
Questa gelosia può evolversi, anche grazie alle
giuste attenzioni dei genitori, in una affettività e in un senso di
protezione molto forte che conferisce al legame tra fratelli
un’esclusività e una complicità assoluta. L’armonia e l’equilibrio nel
rapporto necessita però di tempi di adattamento e non è qualcosa di
scontato o semplicemente dovuto al legame di sangue, va supportato e
incanalato in un giusto contesto familiare, con dialogo, comprensione,
ascolto e rassicurazione.
Molti litigi e conflitti rappresentano un
passaggio importante per rafforzare la consapevolezza del sé e degli
altri, fanno capire che esistono punti di vista differenti e che a volte
non avere la meglio nelle situazioni ci aiuta alla tolleranza, al
rispetto delle regole, al controllo sugli istinti più violenti o sugli
accessi di orgoglio.
Per diventare una squadra vincente in famiglia
e per stabilire legami di intimità, di confidenza e di attaccamento
perenni, bisogna percorrere insieme un cammino di comprensione e di
crescita. Si deve imparare a valorizzare le singole individualità, si
deve parlare ed imparare pian piano a raccogliere l’influenza positiva
che ciascuna presenza in famiglia può addurre.
a cura di Romina Baldoni
usminforma@usminazionale.it
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