La famiglia il lavoro e la festa
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Celebrazioni
Luigi Guglielmoni – Fausto Negri
Paoline, Milano 2011, pp. 130, € 7,50
Una delle
dimensioni più qualificanti dell’esperienza cristiana è la cattolicità
manifesta, il ritrovo di più persone e più popoli sotto nel nome della
fede.
A Milano nei giorni dal 28 maggio al 3 giugno del 2012 è
previsto e atteso il VII Incontro Mondiale delle Famiglie, evento che
riguarderà i nuclei familiari, le parrocchie, le diocesi a livello
planetario. Cinque giorni di fraternità, di riflessione
teologico-pastorali, di comunicazione e sostegno illuminate dalla grazia
di Dio «amante della vita». Verrà affrontato un tema laico con
implicazioni essenziali per la realizzazione della persona: il lavoro e
la festa nella vita di famiglia.
Quindi implicazioni che tirano in causa la religiosità, la
ragione, la Chiesa
e la società. Nel convegno del 2006 di Verona si era prestata una
particolare attenzione all’approfondimento e al discernimento dei
cambiamenti intercorsi a livello sociale. La festività è stata intesa
non solo come invito al riposo ma come occasione di gratuità, di
edificazione della comunità.
Ai credenti in particolare è chiesto un utilizzo
coscienzioso del proprio tempo libero, un modo di porsi alternativo e
sempre intento a tenere viva la speranza, specie in questi tempi di
crisi globale e di problematiche lavorative sempre più gravi. Alla
Chiesa la festività offre un’importante occasione per incidere
positivamente e costruttivamente sulla cultura, sul costume sociale,
sull’arricchimento delle relazionalità.
E’ compito di ogni animazione pastorale all’avanguardia
tenere presenti i fattori di esasperazione e di degrado causati da una
concorrenza di mercato orientata al massimo profitto e un invito al
consumismo e alla superficialità cui si tende a ridurre il giorno di
festa.
Una festa che è sempre più elemento disgregante delle
famiglie e dei rapporti comunitari anziché occasione di raduno e
convivialità.
Con questo piccolo sussidio rivolto alle famiglie, si vuole
aiutare a far ritrovare l’umano più autentico di ciascuna persona,
provando a proporre un percorso di veglie e preghiere che aiutino a
discernere il senso della festa, l’alienazione portata da ritmi
forsennati, una riconsiderazione in chiave morale della produttività e
di ciò che può essere inteso come produttivo.
La difesa e la riscoperta della famiglia e di una comunità
coesa, passano anche attraverso la preghiera condivisa, espressione di
quei beni spirituali che contribuiscono a fare della famiglia una
feconda risorsa per la società. Una società che si serve
dell’illuminazione dello Spirito per saper guardare avanti.
L’adorazione eucaristica
Giuseppe Crocetti
Elledici, Leumann 2011, pp. 272, € 16,00
Benedetto
XVI durante la sua omelia del 22 maggio
2007, in occasione
della solennità del Corpo e Sangue di Cristo, ha pronunciato queste
parole: «adorare il Corpo di Cristo vuol dire che lì, in quel pezzo di
pane, c’è realmente Cristo, che dà vero senso alla vita, all’immenso
universo come alla più piccola creatura, all’intera storia umana come
alla più breve esistenza».
In questa sua frase si racchiude il vero senso
dell’adorazione eucaristica che è un esercizio di fede ricco ed
esigente. Sicuramente impegnativo, profondo, solenne, di cui va
riscoprendosi sempre con maggiore impeto la volontà di penetrarne
l’essenza più autentica.
Risvegliare e nutrire la fede nel Gesù della celebrazione e
dell’adorazione fuori della Messa è anche l’obiettivo di questo libro.
Si tenta di venire incontro alle esigenze dei fedeli che
vogliono riavvicinarsi alla fede e al culto di Gesù, partendo dalle
indicazioni contenute nel Nuovo Testamento, su:
-
Venerazione
-
Maràna
tha nell’epistolario paolino
-
Adorazione a Gesù
-
Adorazione al Padre e Gesù nello Spirito Santo.
Vi è poi una seconda parte che riguarda l’adorazione a
Cristo durante e dopo la celebrazione eucaristica, come fede adorante
nella celebrazione (al Gesù del pane eucaristico), poi fuori dalla Messa
e allo stesso pane eucaristico conservato.
In una terza parte si considera l’adorazione nella Chiesa
attuale (a partire dalla fine del Concilio Vaticano II) che è forse la
parte più impegnativa dal punto di vista pastorale.
Il vero interrogativo è come trasporre i valori
fondamentali della Messa anche fuori, come interiorizzarli e radicarli
in profondità anche attraverso l’ordinarietà del quotidiano. Perché la
crisi? Perché la rivalutazione? Cosa dice il Magistero? Il libro
chiaramente non offre adorazioni già confezionate per l’uso, ma
materiale abbondante per compierle. Si indirizza a tutti, specialmente
ai gruppi di adorazione eucaristica e a quanti li guidano, ai sacerdoti,
ai catechisti, a quanti vogliono ravvivare la loro fede nella divinità
di Gesù Cristo, vero Uomo e vero Dio.
a cura di Romina Baldoni
usminforma@usminazionale.it
La verità ci rende amici
Anselm Grün - Jörg Zink –
Queriniana, Brescia 2011, pp. 287, € 20,00
Con la prima
Giornata ecumenica delle chiese cristiane del 2003, si è messo in piedi
l’inconsueto esperimento di tentare un’unità di dialogo pur nelle
differenze e nei contrasti ideologici.
Certamente la strada è lunga e piena d’insidie ma insieme
emerge l’urgenza di trovare percorsi nuovi d’intesa, di riformulare
alcune empasse concettuali troppo rigide e troppo legate a tempi e
dinamiche ormai sorpassati.
Per il futuro della Chiesa, per la forza della sua speranza
e per la salvezza dell’umanità, due emeriti esponenti del cristianesimo
evangelico e cattolico, decidono con coraggio e fiducia di mettersi a
parlare. Un impegno che si assolve nel nome di un bene comune e di aiuto
alle persone che è il compito più pressante che ogni professione vuole
assolvere.
Anselm Grün e Jörg Zink si considerano entrambi parte della
base delle due chiese, non dei suoi vertici. La politica ecclesiastica
non gli appartiene ma sentono la tensione della libertà delle figlie e
dei figli di Dio protesi ad una ricerca e ad una crescita. La loro voce
è unanime perché è quella del Vangelo e in nessun modo l’uno considera
avversario l’altro. La verità, infatti, è sempre più grande della
ragione e della sconfitta e si erge sopra al potere di singole persone.
Attraverso questo libro si vuole tracciare una linea di
fondo, uno scambio di idee, alcune basi di comunanza. Anselm Grün parla
della Chiesa Cattolica, del suo grande amore per la liturgia e la
mistica e la loro millenaria e gloriosa tradizione; parla del grande
senso di familiarità e comunanza che prova nella celebrazione
eucaristica e nella preghiera con i fratelli. Nello stesso tempo
sottolinea alcune ristrettezze, la gerarchizzazione e un’immobilità
spesso in controtendenza. La debolezza però è una parte essenziale della
Chiesa così come di ogni essere umano, dalla debolezza inizia la
consapevolezza, la voglia di lottare, la ricerca di speranza, il
guardarsi dentro più autentico.
Jörg Zink invece sottolinea l’amore diverso che lo lega a
sua moglie, compagna di vita da oltre sessant’anni, da quello per
la Chiesa Evangelica. Paragona questo amore al senso più profondo di
familiarità e identificazione che vincola ogni essere umano alle sue
radici, alla terra, alla famiglia, alla patria. Anche per lui la
vulnerabilità è vista come un pregio al pari dell’apertura e della
grande libertà che la caratterizza.
Tutte le chiese del mondo sono comunità di persone diverse
che tuttavia possono gioire insieme, soffrire insieme e sperimentare
insieme. Il loro insieme è il riflesso di una chiesa viva, bella,
amabile. «…Fondono insieme con la fiamma gli animi e di molti ne fanno
uno solo» (Agostino, Le Confessioni).
a cura di Romina Baldoni
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