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DIFFERENZE E RELAZIONI

Volume I: Il prossimo e l’estraneo,

A cura di SERGIO LABATE, ARACNE EDITRICE, Roma 2013, pp. 241, € 15,00

Differenze e relazioni, estraneità e prossimità. Intorno alla complessità semantica di questi quattro luoghi cruciali si è esteso un territorio filosofico classico, dentro cui muoversi per recuperare alla filosofia una preferenza per il concreto. I saggi contenuti in questo volume provano a sondare l'attualità di questo “quadrato magico" della filosofia, approfondendo la densità storico-filosofica delle questioni in gioco e traducendole per renderle più consone alla sensibilità contemporanea e all'impensato così esteso che essa ci consegna. Il risultato è un insieme di riflessioni che, dialogando col tempo presente, rende merito alla straordinaria vitalità della tradizione filosofica e alla sua eredità che custodisce semi di avvenire liberato. Differenze e relazioni, estraneità e prossimità. Nei vari contributi ci si interroga intorno a quella linea di frontiera che nello stesso tempo distingue e congiunge - come ogni vera linea di frontiera - prossimità ed estraneità: una linea di differenza che solo in nome di un irrigidimento ideologico può essere cristallizzata, ancorandola a parametri di ordine spazio-temporale. In realtà la differenza tra il prossimo e l’estraneo va sempre assunta in senso funzionale e relativo: non si è “prossimo” o “estraneo”, “amico” o “nemico” per natura, e ogni tentativo di ipostatizzare tali differenze presuppone una sacralizzazione abusiva e ideologica di legami puramente esteriori. Nascere significa provenire da un’alterità, presente innanzitutto come ereditarietà genetica e concepibile in senso filosofico come un’origine che conserva in sé qualcosa di misterioso, estraneo, sovrastante le nostre capacità di comprensione. Vivere significa aderire in forma assoluta alla nostra esistenza in noi: la nostra identità è la nostra immersione nell’esistenza. Morire vuol dire distaccarsi dall’esistenza, abbandonare la vita a causa dell’irruzione, nella vita stessa di un’estraneità, di un mistero, anch’essi sovrastanti le nostre capacità di comprensione. La condizione umana, oltre che l’identità umana, sono da intendersi come dimensioni all’interno delle quali estraneità e prossimità siano compresenti, quantunque, come ricordava Epicuro: quando vi è l’una non vi è più l’altra.
 


  

MI DICA PADRE

Domande e risposte a cuore aperto

UGO SARTORIO, EDIZIONI MESSAGGERO, Padova 2013, pp. 366, € 15,00.

La pubblicazione di alcune lettere giunte nella redazione del “Messaggero di sant’Antonio” a quello che per otto anni ne è stato il direttore, Ugo Sartorio. Più di ottantaseimila contatti di ‘contenuto’ rivolti al direttore per illustrare delle situazioni o delle problematiche, spesso molto personali, per richiedere un parere o semplicemente per aprire il cuore, per provare ad esprimere un parere sulla fede e, forse, per riceverne uno illuminante e chiarificatore di dubbi, paure, titubanze. La rivista in questione, in pieno spirito antoniano, da sempre ha avuto la caratteristica di affiancare all’informazione professionale un rapporto fiduciale e spirituale con i propri lettori. E’ un modo per affacciarsi sui fatti e sugli avvenimenti del mondo così come un modo per porsi all’ascolto, per stabilire una relazionalità sia di condivisione che di solidarietà e di speranza. In pratica, tra le cinque pagine che in ogni numero vengono dedicate al dialogo con i lettori, c’è un confronto su come ciascuno vive e sente l’identità cristiana, l’appartenenza alla Chiesa, la vita comunitaria, la messa in pratica della morale cattolica. I temi che stanno più a cuore e su cui sembra sempre viva la voglia di dibattere e scambiare pareri sono soprattutto sulla famiglia, su questioni etiche e antropologiche, sulla comunicazione. Padre Sartorio lascia la direzione della rivista, ricoperta dal 2005 al 2013, con la forte consapevolezza di avere imparato molto dal contatto con i lettori, vero cuore pulsante e patrimonio di ogni rivista che si sostenta per mezzo degli abbonamenti. Il suo è un modo per dire grazie e per rendere omaggio alla grande forza della coesione, ad una relazionalità improntata ad esaltare il bene e il bello dell’animo umano.

a cura di Romina Baldoni
usminforma@usminazionale.it

 

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