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Vulnerabile e preziosa
Riflessioni sulla famiglia in situazione di fragilità

A cura di GIOVANNI DEL MISSIER, EDIZIONI MESSAGGERO - FACOLTÀ TEOLOGICA
DEL TRIVENETO,

Padova 2014, pp. 229, € 19,00.

Nella sua ampia e approfondita presentazione del volume, il curatore Giovanni Del Missier, illustra una serie di situazioni di fragilità che vedono protagonista la famiglia della società contemporanea. Debolezze progettuali che si vanno a riflettere nelle scelte e nell’assunzione dei ruoli e difficoltà nel contesto comunitario, tra insicurezza economica e lavorativa, tra emergenza educativa e crisi dei valori e le carenze nelle politiche di aiuto e sostegno. Per poter proporre dei giusti itinerari di prevenzione e accompagnamento è innanzi tutto importante saper tenere conto di tutte le varietà di situazioni che si possono generare. In ambito di pastorale familiare la Facoltà Teologica del Triveneto è stata impegnata in un interessante seminario interdisciplinare nell’anno accademico 2012-13. Il tema trattato e dibattuto è stato: La famiglia nelle situazioni di fragilità. Del Missier prende riferimento proprio da alcuni degli spunti emersi durante queste lezioni, coordinate da lui stesso insieme al professor Giuseppe Pellizzaro, per curare questa edizione. Nell’ambito dello stesso seminario sono poi intervenuti una serie di relatori autorevoli i cui contributi sono stati raccolti e ordinati in queste pagine. Lo scopo era quello di cercare di individuare le vulnerabilità che potessero minare le fondamenta e le potenzialità della cellula famiglia e provare a proporre cammini di cura e risanamento «alla luce del Vangelo e dell’esperienza umana» con l’ausilio delle scienze umane, filosofiche e teologiche. Dopo l’indizione della III assemblea generale straordinaria del Sinodo dei vescovi e l’apertura ufficiale sul tema “Le sfide pastorali della famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”, è sembrato giusto proporre tutti gli strumenti idonei per un adeguato approfondimento della riflessione. Anna Zenarolla ha dibattuto sul tema: Essere famiglia nella società del rischio e dell’incertezza, offrendo una lettura in chiave sociologica e inquadrando la particolare fase storica contraddistinta da un relativismo etico ormai diventato emergenza cronica.
Sergio Nicolli fa invece un’analisi del fallimento rapportata alla fede praticata e ad una scarsa risposta, se non addirittura una repulsione, da parte della pastorale e dalla direttive del magistero. Il suo tema ha titolo: Le forme della fragilità familiare e l’azione pastorale della chiesa italiana. Oltre alla volontà di proporre cura, accompagnamento, ascolto e comprensione si è anche avvertita l’esigenza di puntualizzare alcuni fondamenti a cui si lega la realtà del matrimonio e i valori cristiani che ne sono alla base. Diventa quindi importante conoscere le indicazioni ufficiali del Direttorio di Pastorale Familiare della CEI. Per attuarne concretamente le potenzialità e le risorse messe concretamente in campo è necessaria anche la giusta preparazione di sacerdoti, catechisti, e operatori. Riccardo Battocchio fa invece un’analisi critica del linguaggio della tradizione cristiana nel suo Il limite, la fragilità, il peccato. Contributi dell’antropologia teologica all’interpretazione della condizione umana. Ne seguono interventi di approfondimento teologico come quelli di Aristide Fumagalli e Basilio Petrà e Franco Giulio Brambilla. Tagli di tipo psicologico (Giampaolo Dianin), pastorale (Giuseppe Faccin e Paola Milani), pedagogici e antropologici (Eugenia Scabini, Roberto Tommasi).


  

Pensieri di vita
Ascoltando il creato

LUCIANO MAZZOCCHI, PAOLINE, Milano 2014, pp.255, € 16,00

Stupore per la natura: emozione sempre più rara in un mondo fatto di fretta e distrazione, dove non c’è più spazio per lo sguardo capace di aspettare e di accogliere. A quello stupore si rivolge Luciano Mazzocchi, sacerdote e fondatore dell’Associazione “Vangelo e Zen”, nelle meditazioni raccolte nel suo nuovo libro “Pensieri di vita. Ascoltando il creato”.
Il libro è composto da 52 meditazioni, una per ogni settimana dell’anno, divise in quattro gruppi come le stagioni. Ogni capitolo conduce all’incontro con alcuni brani sacri, tratti in particolare dal Vangelo, ma anche dalle ricche tradizioni orientali, soprattutto dallo Zen. E termina con un suggerimento concreto per la vita quotidiana.
Nelle sue meditazioni, l’autore contempla la natura che lo circonda ogni giorno, oppure rievoca fatti della sua infanzia o ricorda avvenimenti della sua missione in Giappone o la sua attività attuale. E lo fa cercandone il senso profondo, con poeticità e grande fede.
Scrive padre Luciano: “Questo testo vuole essere una mano amica che aiuta l’uomo cristiano a riattivare l’amicizia salvifica con la natura, con la natura del cosmo, scrigno anche della natura di ogni essere umano. […] Ognuno dei capitoli di questo libro è invito alla meditazione, osservando il volto della natura e ascoltandone la voce”.
Il libro è arricchito dalla preziosa prefazione di Susanna Tamaro. Preziosa non soltanto perché, a differenza di molte prefazioni di “nomi noti”, coglie veramente l’essenza del libro, ma anche perché, come lei stessa annota: “Non è mia abitudine scrivere prefazioni ai libri […]. Ma in questo specifico caso ho accettato perché ho una sorta di debito di gratitudine con padre Luciano. Rileggendo queste sue nuove preziose riflessioni, ho trovato conferma dell’importanza del suo pensiero. Un pensiero che ha sempre il pregio di essere diretto, comprensibile e poetico allo stesso tempo”.


Come credono i consacrati?

SANTIAGO GONZÁLEZ SILVA (a cura), ANCORA, Milano 2014, pp. 232, € 21,00

«Come credono i consacrati?», oppure, «In cosa credono i consacrati?». Le risposte a queste domande non sono per nulla scontate. L’esperienza della fede è un cammino serio e impegnativo anche per le donne e gli uomini che hanno consacrato la vita al Signore. Ce lo spiegano gli autori dei saggi presentati al Convegno 2013 (10-13 dicembre) promosso dall’Istituto di Teologia della Vita Consacrata «Claretianum» di Roma e raccolti in questo libro. L’itinerario biblico e l’esperienza dei Santi tracciano piste di riflessione per imparare quanto la fede sia bella e faccia bene alla vita, perché illumina anche i momenti difficili nella gioia dell’amore trasfigurato. Si avverte la necessità di un risveglio per trovare un accordo profondo con quello che il consacrato è, con ciò che sceglie di essere. Gli studiosi che hanno dibattuto in questo approfondimento sono partiti dall’obbedienza, obbedienza a ciò che il magistero chiedeva. Cercando di riflettere sulla vita consacrata si fa professione di fede. Lo stesso Benedetto XVI nella Lettera apostolica Porta fidei e nell’indire l’Anno della fede, aveva auspicato che: «le comunità religiose come quelle parrocchiali, e tutte le realtà ecclesiali antiche e nuove, troveranno il modo, in questo Anno, per rendere pubblica professione del Credo» (PF 8). La religiosità deve sempre richiamarsi ad un orientamento interiore, definito “intrinseco”, per favorire l’integrazione delle fatiche e delle difficoltà, senza mai perdere di vista le motivazioni. Gli interrogativi esistenziali fondano la capacità di sapersi coinvolgere, ma evitano il costringersi entro interessi limitati. Questa dimensione è fortemente orientativa e vocazionale. La crisi, i dubbi, le titubanze fanno parte della realtà umana tutta, sono una dimensione antropologica universale. Sta alla capacità di ciascuno ampliare la conoscenza, l’agire e la propria affettività. Così come questi punti fondamentali possono incontrare delle vulnerabilità nell’arco del proprio percorso di vita, al tempo stesso possono essere elementi di forza e di crescita. Il sentire può essere educato, ristrutturato, accordato alla presenza trasformante dello Spirito. Tutti gli ostacoli e le difficoltà possono essere riletti alla luce della fede. Il vero credente ascolta Dio e l’eco profonda che giunge dal proprio cammino. Nessun consacrato fugge dalla vita per trovare un Dio ideale nel rito. Dio è nella vita di ciascuno. I consacrati cercano quindi di rivitalizzare in autenticità la loro fede. I contributi sono di Giovanni Dalpiaz, Salvatore Maurizio Sessa, Ricardo Volo Pérez, Arturo Pinacho Sánchez, Giovanni Ancona, Giuseppe Crea, Franco Imoda e Xabier Larrañaga.

a cura di Romina Baldoni
usminforma@usminazionale.it

 

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