Dal 28 agosto a 4 settembre scorso una delegazione della Fondazione
Migrantes, inclusa Sr. Clecy Maria Baccin – Usmi-Migrantes, ha visitato il
Marocco per conoscere la realtà della Chiesa locale, la vita delle
comunità italiane senza trascurare le sue bellezze naturali e le
tradizioni di questi popoli.

Delegazione italiana con alcuni accompagnatori francescani (ofm)
Il viaggio è stato
pianificato e organizzato dal COMITES (Comitato degli Italiani all’Estero)
di Casablanca nella persona del presidente Francesco Quirico, con la
collaborazione del parroco della Chiesa Italiana di Casablanca, D.
Cipriano Ferrario e interessava le città di Marrakech, Meknes, Tangeri,
Rabat e Casablanca
E’ stata l’occasione per incontrare le comunità italiane locali, le varie
realtà religiose e le istituzioni.
A Marrakech abbiamo incontrato i frati
francescani e le suore di vita contemplativa, che vivono a Tazert e
rappresentano la presenza cristiana ”visibile”, in un territorio islamico.
E’ il monastero della Visitazione, per dire del mistero di un incontro
tra due donne incinte che portavano nascosti due “significativi” bambini
per la salvezza dell’umanità: Giovanni Battista e GESU’.

Il saluto delle Monache della Visitazione a sr. Clecy.
Esse sono lì per pregare in arabo con i cristiani arabi e in rito melchita.
A Meknes in piena Medina, una comunità di
francescani, tiene aperta una scuola di lingue, le relazioni individuali e
la scuola biblioteca. L’arcivescovo di Rabat Mons. Vincent Landel ci ha
spiegato la realtà dei cristiani in Marocco, rappresentata da persone
provenienti da una ottantina di Paesi senza nessun marocchino. Sono i
figli degli immigrati dell’Africa subsahariana arrivati ormai alla terza o
quarta generazione, oltre ad una recente immigrazione di persone che vanno
e vengono, dagli studenti subsahariani, dalle coppie miste, soprattutto
donne che hanno sposato un marocchino e che “cercano di vivere la loro
vita cristiana come meglio possono”.

Il gruppo con il vescovo del Marocco Mons. Vincent Landel
La vivacità della comunità Italiana, una
volta 20.000 e oggi ridotta a non più di 2.000, di origine principalmente
siciliana, è molto legata alle tradizioni religiose, interessata a
mantenere il sacerdote della Chiesa Italiana e le religiose nella casa di
riposo di Casablanca. Altre presenze incontrate, sono state le Suore di
Madre Teresa di Calcutta a Tanger impegnate nell’accoglienza di ragazze
madri con i loro bambini e un asilo; Suore Francescane di Maria e le Suore
Terziarie Francescane Missionarie d’Egitto, una presenza da 75 anni, che
accolgono tutti indistintamente e con professionalità e amore materno.

Una chiesa cattolica trasformata in asilo e casa di accoglienza
per ragazze madri, gestita dalle suore Missionarie della Carità.
Ancora una volta abbiamo costatato che la
Vita Religiosa ha una grande missione, sia nella preghiera e
contemplazione, sia attraverso sevizi semplici, comunque sempre presenza
di Chiesa, anche in paesi islamici, talvolta unica presenza cristiana. Una
presenza discreta, lontana da ogni tipo di proselitismo, ma fedele alla
propria convinzione di fede che si fa orante, capace di ascolto e dialogo
con i fratelli musulmani

Delegazione italiana con alcuni accompagnatori
In tutti gli incontri incluso quello con il Nunzio Apostolico Mons.
Antonio Sozzo e S.E. Ambasciatore d’Italia Dr. Candilio abbiamo presentato
l’USMI e i suoi servizi, soprattutto la presenza missionaria delle
religiose nei vari settori della Mobilità umana.

Conferenza dell'ambasciatore d'Italia, dottor Candilio

Incontro con il Nunzio Apostolico mons. Antonio Sozzo
Gli immigrati sono cristiani, e questo
dimostra come nell’altra sponda del Mediterraneo è la gente venuta da
fuori, da paesi cattolici, per studiare o lavorare, a essere presenza
cristiana e sono le comunità come filippini, europei e l’Africa
subsahariana a formare la parrocchia e la Diocesi nonché riempire la
chiesa parrocchiale la domenica. E’ la realizzazione di quanto anche il
Beato Giovanni Battista Scalabrini, chiamato “Padre dei Migranti”,
sosteneva: i migranti sono strumento di annuncio e di evangelizzazione.
In Marocco la religione ufficiale è l’Islam, ma la coesistenza con altre
religioni è perfetta, la pratica delle altre religioni rivelate è
garantita dalla costituzione del Paese. A differenza degli altri paesi
musulmani il week-end comprende il sabato e la domenica. Il venerdì non è
festivo, ma gli uffici amministrativi e i servizi pubblici prolungano la
pausa del pranzo per consentire ai fedeli di pregare.

In visita alla moschea
Con una popolazione di oltre trenta milioni di abitanti il Marocco è una
Monarchia Costituzionale. L’attuale sovrano re Mohammed VI è salito al
trono ne1999.
Sr. Clecy Maria
Baccin mscs
Ufficio Mobilita Etnica, USMI nazionale
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