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"IO  VI  LASCIO  LA  MIA  PACE"

Giovanni 14, 23-31

 

Incontro di Preghiera per l'unità dei cristiani

 

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Entrata:
la Bibbia viene portata processionalmente mentre  si canta:

Gloria a Cristo splendore del Padre e nostro fratello
Gloria a te Signor
Gloria a Cristo, Parola di vita e via al Padre
Gloria a te Signor
Gloria a Cristo bellezza increata, divina Sapienza
Gloria a te Signor
Gloria a Cristo Parola che salva  e fonte di vita
Gloria a te Signor
Gloria a Cristo  pienezza del regno e premio dei giusti
Gloria a te Signor  

Si depone la Bibbia nel leggio e si incensa  il libro sacro

Guida: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen

 Guida: Preghiamo insieme

 Preghiera (insieme)

La tua Parola o Signore é lampada sui nostri passi,
luce sul nostro incerto cammino.
La Tua parola é il prezioso dono che hai fatto alle tue chiese.
Tutte indistintamente ne hanno grande stima,
grande venerazione e grande amore.
Tu attraverso la Parola ti rendi presente nelle nostre Liturgie,
nella vita quotidiana dei tuoi figli e negli eventi  della storia.
In essa le chiese scoprono la tua volontà;
da essa le chiese  capiscono il tuo mistero; 
con essa le chiese ti lodano senza fine.
Fa o Signore che ci sappiamo porre
alla scuola della Tua Parola
con cuore semplice  e povero 
per capire ciò che tu vuoi da noi

Lettore:  Giovanni 14, 23-31)

“Se uno mi ama, metterà in pratica la mia parola, e il Padre mio lo amerà. Io verrò da lui con il Padre mio e abiteremo con lui. Chi non mi ama non mette in pratica quello che dico. E la parola che voi udite non viene da me ma dal Padre che mi ha mandato.

Vi ho detto queste cose mentre sono con voi. Ma il Padre vi manderà nel mio nome un difensore: lo Spirito Santo. Egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quel che ho detto. Vi lascio la pace, vi do la mia pace. La pace che io vi do non è come quella del mondo: non vi preoccupate, non abbiate paura. Avete sentito quel che vi ho detto prima: Me ne vado, ma poi tornerò da voi.

Se mi amate, dovreste rallegrarvi che io vada dal Padre, perché il Padre è più grande di me. Tutto questo ve l'ho detto prima, perché quando accadrà abbiate fede in me. Non parlerò più a lungo con voi, perché viene Satana, il dominatore di questo mondo. Egli non ha potere su di me, ma il mondo deve capire che io amo il Padre e che faccio esattamente come mi ha comandato.
         Alzatevi, andiamo via!".

 

Per la riflessione personale

 Gesù, guardando i suoi discepoli, al momento di lasciarli, ha pregato “perché tutti siano una cosa sola”. Aveva detto tempo prima: “Io e il Padre siamo una cosa sola”. Forse, guardando i loro volti, si era reso conto di quanto erano diversi e di come questo avrebbe potuto dividerli. Poi, al momento di essere arrestato, Gesù rivela il suo sogno e la sua speranza per i suoi discepoli: “che siano una cosa sola”. Come Dio, Padre Onnipotente, Signore del mondo, è una cosa sola con Gesù di Nazareth, egli prega perché anche i suoi discepoli entrino nell’unità di questa famiglia. Che siano una cosa sola!

Ma noi cristiani siamo divisi. Le nostre Chiese e comunità sono divise. Non solo diverse. Diverse nei canti, nelle forme di preghiera, nei modi di vita. Molti fedeli non saprebbero spiegare perché queste comunità e queste Chiese sono divise. Si potrebbe dire che la responsabilità di queste divisioni e di tante incomprensione appartiene a personaggi del passato e a momenti lontani della storia. Un giorno lo spirito di divisione è entrato. Eppure le divisioni sono ancora tra di noi.

Gesù ha pregato anche per noi. Infatti le divisioni sono nel nostro cuore. Non solo teologie, ma atteggiamenti dell’uno verso l’altro. 

Siamo spesso anche noi attori della divisione, dell’insensibilità, dell’incomprensione! Siamo chiamati a rispondere alla preghiera di Gesù perché siamo una sola cosa: siamo chiamati a rispondere nella nostra vita, ogni giorno. Ma come? 

Rinunciamo alla prepotente dittatura del nostro io, al calcolo, all’insensibilità… Rinunciamo all’ignoranza dell’altro: a vivere senza amore. Dobbiamo tutti convertirci all’amore, spogliandoci di questo mondo vecchio e consolidato dentro di noi, di questa corazza che allontana e ferisce. Dobbiamo tutti convertirci con una preghiera forte a Gesù, Signore nostro, che ci ha amati e ci apre la vita dell’amore. Si legge nella prima lettera di Giovanni: “Chiunque riconosce che Gesù è Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio. Noi abbiamo riconosciuto e creduto all’amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in lui.” (1 Gv 4, 15-16)

Siamo chiamati tutti a risanare le grandi fratture del mondo, della vita quotidiana, dei nostri ambienti: quelle che dividono simpatici e antipatici, ricchi e poveri, colti e ignoranti, uomini da donne, etnia da etnia, gruppo da gruppo, il mio dal loro, i miei dai suoi, cristiani da cristiani, cristiani da ebrei, cristiani da musulmani… La via su cui camminiamo è piena di queste fratture. La nostra casa ha queste fratture. Il nostro luogo di lavoro ha queste fratture. Siamo chiamati a risanarle con l’amore. Non facciamo la guerra a nessuno con le nostre armi, in questo tempo di guerra per il mondo.

Il nostro è un tempo difficile. Le guerre in tante parti del mondo. In Afghanistan, in Terra Santa, in tante parti dell’Africa, dell’Asia, dell’America Latina… Ci sono calamità naturali. Tanti uomini soffrono. In questo mondo difficile, vinciamo il male con il bene: con il bene dell’amore, con il bene della preghiera, con il bene della speranza, quella speranza nel Signore Gesù che sempre ci ascolta, che verrà presto e che ci donerà pace. 

Siamo una cosa sola nell’amore: facciamo l’un l’altro un patto d’amore. Diversi nelle storie, nelle lingue, nelle spiritualità, nei costumi, nell’aspetto… Siamo una sola cosa nell’amore tra noi credenti. Siamo una cosa sola tra cristiani e l’odio e la guerra saranno vinti dall’amore.

Da quest’amore scaturirà una forza d’unità! Nella liturgia bizantina, prima di introdurre la professione di fede, il Credo, il diacono dice:”Amiamoci gli uni gli altri, affinché in unità di spirito professione la nostra fede.”

Sì, in questa Settimana dell’Unità, cominciamo ad amarci davvero, perché possiamo professare la stessa fede in unità di spirito.

(Comunità Sant’Egidio)

 

Canto: che siano una sola cosa

Che siano una sola cosa,
perché il mondo veda,
che siano un solo amore,
perché il mondo creda.

1.La macchina del mondo
l'egoismo della gente,
schiacciano e condannano
chi non vale niente;
davanti a queste cose
c'é chi maledice,
ma il Figlio del Potente,
Cristo,cosa chiede?

Che siano una sola cosa,
perché il mondo veda,
che siano un solo amore,
perché il mondo creda.

2.Tutto il nostro male
non ci porti delusione:
abbiamo la promessa
che tutto salverà,
ed anche se il tuo sforzo
non sembra cambiar niente,
no,non ti fermare,
ma come Cristo prega:

Che siano una sola cosa,
perché il mondo veda,
che siano un solo amore,
perché il mondo creda.

 Preghiera litanica

 Guida:  Signore Gesù, alla vigilia della tua passione tu hai pregato per tutti i tuoi discepoli, perché siano perfettamente uniti come tu lo sei con il Padre e il Padre con te. Rendici consapevoli delle nostre divisioni. Donaci la lealtà di riconoscere l'indifferenza, la diffidenza e anche la reciproca ostilità che si nascondono in noi, e il coraggio di liberarcene. Fa' che salga incessantemente dalle nostre anime e dalle nostre labbra la preghiera per l'unità dei cristiani come tu la vuoi. Aiutaci a trovare in te, che sei carità perfetta, la via che conduce all'unità, nell'obbedienza alla tua verità e al tuo amore.  Ad ogni invocazione ripetiamo: Dona alla tua Chiesa pace e unità.

-      Perché possiamo conservare, per mezzo della pace, l’unità che viene dallo Spirito Santo e riconoscere insieme che uno solo è il corpo e uno solo è lo Spirito: uno solo è il Signore, una sola la fede e uno solo il battesimo (cf. Ef, 4, 3-5), preghiamo il Signore.

-      Perché arriviamo presto alla comunione visibile del Corpo di Cristo, nello spezzare il pane e nel benedire la coppa attorno alla stessa mensa (cf. 1Cor 10, 16-17), preghiamo il Signore.

-      Perché, riconciliati con Dio in Cristo, possiamo riconoscere a vicenda i nostri ministeri e ritrovarci insieme nel ministero della riconciliazione come ambasciatori di Cristo (cf. 2Cor 5, 18-20), preghiamo il Signore.

-      Per la Chiesa di Dio diffusa su tutta la terra, invochiamo lo Spirito nei suoi diversi doni.

-      Per i capi dei popoli, perché stabiliscano la giustizia e la pace, invochiamo la sapienza di Dio.

-      Per le vittime dell’oppressione e della violenza invochiamo la potenza del Liberatore.

-      Per le Chiese, perché ritrovino l’unità visibile nell’unico battesimo che le ha incorporate a Cristo, chiediamo la sapienza del Signore.

-      Per le Chiese, perché giungano alla comunione dell’Eucaristia attorno alla medesima mensa, chiediamo la forza di Cristo.

-      Per le Chiese, perché riconoscano vicendevolmente i loro ministeri al servizio dell’unico Signore, invochiamo la pace di Cristo.

 

Guida:  Uniti con l’unico battesimo nello stesso Spirito Santo e nello stesso corpo di Cristo, possiamo dire con fiducia la preghiera dei figli di Dio:

Padre nostro che sei cieli
fa che tutti ti riconoscano come Dio
che il Tuo regno venga
che la tua volontà sia compia
in terra come in cielo.
Dacci oggi il nostro pane necessario,
perdona le nostre offese
come noi perdoniamo a chi ci ha offeso.
fa che non cadiamo nella tentazione,
Ma liberaci dal maligno.
Tuo é il Regno, tua la potenza e la gloria nei secoli dei secoli.
Amen!

 

Guida:  Il Signore ci benedica e ci conservi nell'amore affinché nella nostra vita portiamo frutti di riconciliazione  e di pace .Amen.

Guida: Possa il fuoco del suo amore abitare nei nostri cuori e la pace di Cristo trionfare fino al compimento della nostra opera e la nostra vita sia resa perfetta in Cristo. Amen!

Guida: E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda su di noi e con noi rimanga sempre. Amen

Canto finale: Signor fammi strumento

Signor fammi strumento di tua pace
dov'è dell'odio che porti amore
dov'è discordia che porti l'unione
e dove il dubbio fede in Te.


Dov'è il pianto porti la speranza
dov'è tristezza fà che porti gioia
e dove son le tenebre la luce,
dov'è errore la Tua verità.

Fà che comprenda più che sia compreso
consoli più che esser consolato
che non ricerchi tanto essere amato
ma d'amare con gioia tutti in Te.

Che sappia mio Signor sempre donare
perché donando altrui che si riceve
è perdonando che si è perdonati
e morendo si ottien l'eternità.

 

 

 

 

 


 


 

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Modificato giovedì 31 ottobre 2013
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