 Il due febbraio è la giornata mondiale della vita
consacrata. Spesso si è parlato della relazionalità tra vita
consacrata e martirio. Beppe M. Roggia fa un escursus sulla storia
martiriale del secolo XX, e traccia alcune linee di interpretazione del
martirio quotidiano da viversi oggi. E’ un’esigenza di fedeltà.
Per essere pienamente fedeli è necessario immergersi in Cristo, vivere
in lui, lasciarsi assorbire da lui. Paolo ne è maestro e testimone. Ne
ha scritto e lo ha vissuto tanto da poter affermare: “Non son più io
che vivo. Cristo vive in me”. Tratta il tema con profondità di
pensiero in questo secondo articolo l’esperto Angelo Amato.
Gabriella Collesei, offre un commento: cosa significa vivere la
beatitudine, come donne, in comunità, nell’accoglienza della Parola,
nel celebrare l’Eucarestia affratellati con tutta l’umanità,
specialmente la più disagiata?
Studiare, sì o no? Per essere santi non è assolutamente necessario,
potrebbe anche essere una tentazione... Però, sì, ci sono gli spazi
dello studio dai quali non si può prescindere: lo spazio dello stupore,
lo spazio dell’amore che serve e un chiaro orizzonte interiore. Ed è
bello anche imparare a guardare alberi e foglie... Leggere Franco
Cagnasso.

L’11 febbraio è la giornata mondiale del malato. Anche quest’anno
Luciano Sandrin illustra il
tema della giornata lanciato dal papa e lo fa con sagaci e concreti
spunti psicologici. Come reagiamo di fronte alla nostra e alla altrui
malattia? Quale l’atteggiamento umano-cristiano?

Il tema del convegno annuale organizzato dal “Claretianum” nel mese
di dicembre, aveva come tema: “Servire oltre il 2000. L’Autorità
religiosa in tempi di rifondazione”. Lucia Gallus, con stile svelto e
incisivo, ne riporta la sintesi. Sarà possibile, e non solo
auspicabile, negli istituti di vita religiosa, un rinnovamento - ossia
una rifondazione - dello stile di governo? Sono in molti ad augurarselo!
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