Da molte parti giungono - a volte in forma sommessa, altre con termini
forti, quasi con toni polemici - richieste di orientamenti per una vita
religiosa rinnovata, che riprenda i valori fondanti del suo stesso essere.
Allora, eccoci: un articolo di M. Viviana Ballarin, membro del Consiglio
di presidenza dell’USMI, offre alcuni flash su questa nostra vita
religiosa. Ma denunciare non basta. L’autrice del servizio offre alcune
proposte: rifondare la nostra vita su Parola ed Eucarestia, su fraternità
nuove fondate appunto su Parola ed Eucarestia condivise. Fuori da questo
ambito non ci sono possibilità di ripresa.
Con gli stessi obiettivi riflettuti all’interno del Consiglio di
redazione, Maria Pia Giudici insiste sull’urgenza di tornare a una vera
semplicità di vita, che non è semplicismo né ignoranza, ma sapienza e
coraggio, libertà e gioia, ricerca dell’essenziale; impegno serio di
fedeltà all’ideale originante della vita consacrata: vita totalmente
dedita a Dio e alle sorelle e ai fratelli.
In questo servizio di spinta rinnovante molto è affidato ai superiori.
Per questo riportiamo le parole di Luigi Palomera. Egli afferma che la
scelta delle persone cui affidare questo ministero deve essere guidata da
un alto livello di criteri. La scelta deve puntare su persone capaci di
vero discernimento spirituale, perché non sempre la “volontà di Dio è
a portata di mano”; di segretezza e di comunicazione, di offrire una
formazione chiara all’obbedienza e alla libertà, nella concretezza
delle situazioni.
In questa stessa concretezza di vita gli intoppi non mancano. E allora
saper perdonare diventa urgente. Ma cos’è il perdono; cosa richiede...
quali aspetti abbraccia. Ne scrive Emilio Grasso con orizzonti vastissimi.
Egli sostiene che il perdono non è un fatto sentimentale; che è sempre
legato alla memoria. Il perdono, soprattutto, è potenza di Dio; è “capacità
di trasformare la colpa in amore, in relazione nuziale”.
Infine per una vita decisamente trasformata l’ideale è vivere una
spiritualità tutta centrata sul Cristo. Le partecipanti all’Assemblea
USMI del 2000 nei lavori di gruppo avevano proposto di approfondire la
spiritualità cristocentrica. Angelo Amato mano a mano ha offerto alcuni
validissimi apporti. Chiude i suoi interventi con questo servizio sulla
spiritualità vissuta e proposta da Caterina da Siena, “la vergine
sapiente”. Questa sua spiritualità l’ha resa capace di rinnovare la
Chiesa.
Una possibilità di apertura alle necessità dei più deboli è l’Adozione
a distanza. Ne scrivono Serena Gaiani e Marco De Cassan: ne tracciano la
storia e l’identità; parlano dell’apporto offerto dalle istituzioni;
di cosa è possibile fare oggi per un aiuto sempre più concreto,
organizzato, vitale, efficace.
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