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Cristo ci ha liberate...
«Cristo
ci ha liberati perché restassimo liberi; state dunque saldi e non lasciatevi
imporre di nuovo il giogo della schiavitù…».
«Voi, infatti, fratelli, siete
chiamati a libertà. Purché questa libertà non divenga un pretesto per vivere
secondo la carne, ma mediante la carità siate a servizio gli uni degli altri…».
L’apostolo Paolo rivolgeva
questo monito ai Galati, molti secoli fa, ma esso è sempre attuale e vale anche
per noi, oggi, all’inizio di un nuovo anno sociale, che ci vede alle prese con
la progettazione comunitaria e apostolica.
La libertà, infatti, è una
tematica sempre importante e accattivante, capace di far fremere qualcosa
all’interno di noi stesse, ponendoci interrogativi ai quali occorre, poi, dare
una risposta non solo libera ma veritiera.
Il bambino, nei suoi primi anni
di vita, quando scopre di essere distinto dalla madre, comincia a dire i suoi
“no”, per affermare se stesso…; noi adulti, che non dovremmo più aver bisogno di
affermare noi stessi, rischiamo di fare altrettanto quando diciamo i nostri “no”
a Dio e al suo progetto su di noi e, credendo di affermare la nostra libertà,
non ci accorgiamo che, proprio in quei momenti, non siamo persone libere, ma
schiave della carne, ossia delle nostre passioni, dei nostri impulsi
distruttivi, dei nostri desideri irresponsabili. Ecco allora che san Paolo ci
ricorda che la vera libertà non è libertinaggio, vale a dire non è libertà
assoluta di fare quello che si vuole, il bello e il cattivo tempo… ma libertà di
fare il bene. Non è, quindi, libertà dai legami, ma libertà dei
legami, cioè libertà di scegliere responsabilmente di tessere alcuni legami,
rinunciare ad alcuni di essi, perché non in sintonia con la nostra persona e la
nostra scelta di vita, scioglierne altri… con l’unica guida capace di farci
camminare sulla giusta via: l’amore, la carità, la benevolenza.
Crescere significa superare la
fase egoica, primitiva, per giungere alla coesistenza pacifica della nostra
libertà attraverso la relazione feconda di alterità. Solo così possiamo essere
liberi insieme. Libertà, quindi, è scegliere di fare alcune delle cose tra
quelle permesse, ossia entro quei limiti che mi vengono imposti dal fatto che
non vivo sola al mondo, ma ci sono tutti gli altri, che hanno altrettanto
diritto alla loro libertà.
La vera libertà, oltre a essere
capacità di scelta tra bene e male, tra male minore e maggiore, tra bene e
ottimo, è anche tessere relazioni vere e autentiche, che fanno crescere in
umanità, verso una libertà che aiuta la persona che agisce e quella che subisce
l’azione. Nella relazione autentica, infatti, ogni persona cresce e si libera
sempre di più dal proprio io egoico, per diventare persona libera in
progress; solo così potrà aiutare gli altri a fare altrettanto. E questo
cammino liberatorio lo possiamo fare, in quanto è Cristo che ci ha liberati dal
male perché restassimo persone libere, capaci di amare e di scegliere
responsabilmente la via da seguire nella realizzazione della propria vita e in
quella del mondo; persone capaci di aderire a un progetto di amore, rinunciando
a se stesse per un bene maggiore.
Siamo libere di dire sì al
progetto che il Padre ha su di noi da tutta l’eternità, oppure di rinchiuderci
nel nostro bozzolo e morire asfissiate, nell’illusione di essere libere, perché
capaci di dire di no, di ribellarci e di fare di testa nostra… Siamo libere di
cercare il bene di coloro che ci stanno attorno, il bene nostro e delle persone
che ci sono care, siamo libere di liberare gli altri sull’esempio di Gesù,
donando la vita perché gli altri possano vivere. Siamo persone libere perché
liberate dall’Amore; libere di essere se stesse, di cercare, di sbagliare, di
risollevarsi dalle proprie miserie e dai propri limiti… per ricominciare ogni
giorno, e nessuno può toglierci questa libertà, purché essa non diventi
occasione di una nuova schiavitù…
Accettando il dono della
libertà offertaci dal Signore, ci rendiamo veramente libere di essere sale e
luce, perché il mondo viva. Gesù desidera che anche noi, come Lui, ci
lasciamo sciogliere come sale nel brodo quotidiano della vita, per
dar sapore a tutto ciò che siamo e facciamo, in modo che il nostro prossimo
comprenda il valore che ciascuna persona ha per Gesù e, quindi, anche per noi.
Noi siamo libere di essere luce, per illuminare quanti sono nelle tenebre
e far loro ammirare il panorama della creazione che il Padre ha creato per noi e
per la nostra gioia. Noi siamo libere di essere fuoco che riscalda quanti
hanno freddo e soffrono nel gelo dell’odio e dell’indifferenza. Siamo libere di
dare senso alla storia e alle piccole cose quotidiane, libere di servire
le altre e gli altri, libere di donare la nostra vita a Dio e al prossimo, per
suscitare nuova vita, gioia e pace intorno a noi. Siamo persone libere di far
crescere il bene e di estirpare l’odio con le sue quattro sorelle: la calunnia,
la menzogna, la derisione, la mormorazione, e costruire la pace, sorella della
quiete nell’ordine, della fede robusta, nella speranza operosa, nella carità
ardente…
Siamo state liberate per
liberare in noi, e attorno a noi, la simpatia, la benevolenza, l’empatia, la
solidarietà, l’amicizia; siamo libere per liberare l’amore e far crescere nel
mondo, e attorno a noi, un giardino di simpatia, di accoglienza, di cordialità,
di sororità, di fratellanza e di pace, dove è bello vivere e crescere insieme
come famiglia di Dio.
Noi siamo libere, soprattutto,
di perdonare a coloro che ci hanno offese, derise, calunniate, ingiuriate,
odiate, perché noi stesse abbiamo già fatto l’esperienza di essere perdonate da
Dio continuamente, di essere amate, di essere accolte dopo ogni caduta e
riportate all’originale splendore di figlie di Dio. Perdonate dal Signore,
dobbiamo perdonare le altre, gli altri, ed ecco perché siamo libere di
dimenticare il male e di rispondere con il bene alle controversie quotidiane,
fidando nel Signore della vita e della storia, nostro Dio e Salvatore. Solo così
il Signore sarà veramente in mezzo a noi e si compiacerà della nostra libertà, e
noi con Lui.
Le nostre scelte quotidiane
sono scelte libere e responsabili, solo se sono dettate dalla ricerca del bene
personale e comunitario, dal rispetto vicendevole, dalla ricerca di fedeltà al
Vangelo e al nostro prossimo; in una parola, se sono scelte liberanti per noi e
per quelle/i che ci sono vicine/i o lontane/i, diversamente sono soltanto scelte
di comodo, di opportunismo, di compiacenza, di dominio, di pigrizia mentale e
spirituale, di schiavitù… Non possiamo illuderci: se le nostre scelte sono
veramente libere, saranno liberanti, e questo lo possiamo vedere dai frutti che
matureranno, perché i frutti dello Spirito – ci ricorda ancora l’apostolo Paolo
– sono mitezza e bontà, pace e longanimità, benevolenza e fedeltà, dominio di sé
e mitezza…, mentre i frutti della schiavitù sono fornicazione, impurità,
libertinaggio, idolatria, invidia, gelosie, contese, ecc. ecc.
Se nel nostro quotidiano
poniamo sempre al centro l’interesse della persona e facciamo scelte liberanti e
costruttive per ogni soggetto, saremo – senza ombra di dubbio – sulla scia
redentiva di Cristo, che per amore mio (può, con verità, affermare ciascuna di
noi…) e nostro offrì se stesso al Padre per la liberazione nostra e per la
salvezza del mondo.
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