n. 6
giugno 2009

 

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Passare il testimone

   

 

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Dal 29 giugno 2008 è in corso l’Anno Paolino, indetto da Benedetto XVI il 28 giugno 2007 nella Basilica di S. Paolo fuori le mura, durante l’Omelia per i Primi Vespri dei Santi Pietro e Paolo, alla presenza di Bartolomeo I, patriarca di Costantinopoli. L’obiettivo indicato dal Papa è quello di riscoprire la figura e gli scritti di san Paolo, meditando la sua profonda spiritualità e rivitalizzando così la nostra testimonianza. Accolto dalla Chiesa come evento di grazia, l’Anno Paolino ha suscitato manifestazioni di culto, una serie di convegni, simposi, iniziative pastorali e sociali, eventi liturgici ed ecumenici, pellegrinaggi, pubblicazioni scientifiche e studi divulgativi.

In questo panorama si inserisce anche il contributo di Consacrazione e Servizio. Il Consiglio di Redazione si è lasciato interpellare dalla personalità e dal pensiero di Paolo al fine di conoscere sempre meglio l’immensa ricchezza dell’insegnamento racchiuso nelle sue Lettere. Avvalendosi

della rivista ha proposto percorsi spirituali per gli anni 2008-2009 e programmato un pomeriggio paolino l’8 marzo 2009, quale iniziativa culturale per approfondire e riflettere sugli scritti dell’apostolo Paolo nella cornice della giornata dedicata alla donna. Iniziativa molto apprezzata dalle oltre 250 partecipanti.

Per accompagnare il cammino dell’Anno Paolino la rivista inaugurava per l’anno 2008 la rubrica: «Vicino a te è la Parola», titolo tratto dalla lettera ai Romani (Rm 10,8). Affidata alla biblista Cristina Caracciolo, ha posto lettrici e lettori in dialogo con san Paolo e le sue Lettere. Gli articoli non si presentano come saggi di esegesi, ma principalmente come studi sintetici di spiritualità biblica. Hanno fornito perciò materiale di riflessione su alcuni aspetti particolari dell’epistolario paolino. Alla scuola dell’Apostolo delle genti, compagno e guida di questo percorso biblico, i brevi studi – rileggendoli ora insieme - si soffermano sulla Lettera ai Romani che racchiude il cuore della teologia paolina. Si indugia sulla categoria della «comunione», quale legame molto stretto con Dio, con Cristo e con i fratelli, nella circolarità dell’amore che crea una stabile unità di fede e di vita. Saldi nella comunione con Cristo, riceviamo la forza per essere nella Chiesa e nel mondo segno visibile di comunione. Altri saggi provocano lettrici e lettori a ravvivare il dono di Dio in sé, per farlo risplendere di rinnovata luminosità; a riconoscere la totale gratuità della divina chiamata; ad accogliere la chiarezza dell’apostolo Paolo di fronte alla verità: «Dio ha scelto ciò che è ignobile e disprezzato»; a riconoscere la solidità incrollabile della parola di Dio. Un approfondimento quindi su vari aspetti che rimandano alla figura complessa e unica di Paolo, grande teologo e missionario dell’età apostolica.

 

In concomitanza con questi temi, Consacrazione e Servizio con il numero 9 del 2008 inaugurava la nuova rubrica: «Speciale Anno Paolino », proseguita fino al presente numero di giugno del 2009. La Redazione infatti - sollecitata dal Sinodo dei vescovi dedicato a «La parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa» (5-26 ottobre 2008) –ha avvertito la necessità di un ulteriore approfondimento a carattere biblico. I contributi vengono così posti in apertura della rivista e intendono favorire l’approfondimento del pensiero di san Paolo. Affidati i primi quattro articoli alla biblista Elena Bosetti, della famiglia paolina, i primi tre presentano lo stile pastorale di san Paolo che include la sua capacità di tessere collaborazioni al maschile e al femminile, il quarto invece si sofferma sulla più antica testimonianza del Nuovo Testamento circa la Madre del Signore: in Galati 4,4 Paolo traccia il quadro normativo fondamentale per ogni discorso su Maria di Nazaret. Altri quattro articoli - firmati da mons. Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini – presentano temi fondamentali per la nostra vita e tutti contenuti ed elaborati nelle lettere di Paolo: la testimonianza della sua preghiera, l’essere amati da Dio e giustificati mediante la fede, la presenza e l’azione dello Spirito di Cristo in noi. Conclude questa rubrica il patrologo Enrico dal Covolo con il commento dell’inno famoso alla carità (1Cor 13).

A complemento di queste iniziative mi sembra utile richiamare qui un brano del saluto di Benedetto XVI pronunciato al termine della celebrazione eucaristica del 2 febbraio 2009 in occasione della XIII Giornata Mondiale della Vita Consacrata. Rivolto alle religiose e ai religiosi riuniti nella Basilica di San Pietro, così si esprimeva il Papa: «Faccio mie in questo Anno Paolino le parole dell'Apostolo: “Rendo grazie al mio Dio ogni volta che mi ricordo di voi. Sempre, quando prego per tutti voi, lo faccio con gioia a motivo della vostra cooperazione per il Vangelo, dal primo giorno fino al presente” (Fil 1,3-5). In questo saluto, indirizzato alla comunità cristiana di Filippi, Paolo esprime il ricordo affettuoso che egli conserva di quanti vivono personalmente il Vangelo e si impegnano a trasmetterlo, unendo alla cura della vita interiore la fatica della missione apostolica. Nella tradizione della Chiesa, san Paolo è stato sempre riconosciuto padre e maestro di quanti, chiamati dal Signore, hanno fatto la scelta di un'incondizionata dedizione a Lui e al suo Vangelo. Diversi Istituti religiosi prendono da san Paolo il nome e da lui attingono un'ispirazione carismatica specifica. Si può dire che per tutti i consacrati e le consacrate egli ripete un invito schietto e affettuoso: “Diventate miei imitatori, come io lo sono di Cristo” (1Cor 11,1)».

«Cos'è infatti la vita consacrata - si domanda Benedetto XVI - se non un'imitazione radicale di Gesù, una totale “sequela” di Lui? (cf Mt 19,27-28). Ebbene, in tutto ciò Paolo rappresenta una mediazione pedagogica sicura: imitarlo nel seguire Gesù è via privilegiata per corrispondere fino in fondo alla vostra vocazione di speciale consacrazione nella Chiesa. Anzi, dalla sua stessa voce possiamo conoscere uno stile di vita che esprime la sostanza della vita consacrata ispirata ai consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza. Nella vita di povertà egli vede la garanzia di un annuncio del Vangelo realizzato in totale gratuità (cf 1Cor 9,1-23), mentre esprime, allo stesso tempo, la concreta solidarietà verso i fratelli nel bisogno. Al riguardo tutti conosciamo la decisione di Paolo di mantenersi con il lavoro delle sue mani e il suo impegno per la colletta a favore dei poveri di Gerusalemme (cf 1Ts 2,9; 2Cor cc. 8-9)».

 

«Paolo - continua ancora Benedetto XVI - è anche un apostolo che, accogliendo la chiamata di Dio alla castità, ha donato il cuore al Signore in maniera indivisa, per poter servire con ancor più grande libertà e dedizione i suoi fratelli (cf 1Cor 7,7; 2Cor 11,1-2); inoltre, in un mondo nel quale i valori della castità cristiana avevano scarsa cittadinanza(cf 1Cor 6,12-20), egli offre un sicuro riferimento di condotta. Quanto poi all'obbedienza, basti notare che il compimento della volontà di Dio e l’“assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le chiese” (2Cor 11,28) ne hanno animato, plasmato e consumato l'esistenza, resa sacrificio gradito a Dio. Tutto questo lo porta a proclamare, come scrive ai Filippesi:“Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno” (Fil 1,21)». Questa appassionata confessione dell’amore di san Paolo per Cristo è stato il tema a più voci del pomeriggio paolino sopra richiamato.

Nelle intenzioni di Benedetto XVI il 2009 è anche l’anno speciale del dono e della vocazione del sacerdozio. Incontrando il 16 marzo 2009 i partecipanti alla plenaria della Congregazione per il clero, il Papa motiva così la sua decisione: «Proprio per favorire la tensione verso la perfezione spirituale dalla quale soprattutto dipende l’efficacia del loro ministero, ho deciso di indire uno speciale anno sacerdotale. Ricorre infatti il 150° anniversario della morte del Santo Curato d’Ars, Giovanni Maria Vianney, vero esempio di pastore a servizio del gregge di Cristo». L’«Anno Sacerdotale» avrà come tema: «Fedeltà di Cristo, fedeltà del sacerdote» e si

svolgerà dal 19 giugno 2009 (solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù e Giornata di santificazione sacerdotale) al 19 giugno 2010. L’anno terminerà con un incontro mondiale sacerdotale in piazza San Pietro e vedrà la proclamazione di san Giovanni M. Vianney a patrono di tutti i sacerdoti del mondo. A questo riguardo la nostra rivista - quasi in un simbolico gesto di passare il testimone - sostituirà la rubrica: «Speciale Anno Paolino» con l’«Anno Sacerdotale», dando voce ad alcuni preti che Paola Bignardi intervisterà: undici volti di sacerdoti e vescovi che lasciano trasparire un altro Volto.

Amiche lettrici e cari lettori, il numero di Consacrazione e Servizio che avete tra mano - il sesto dell’anno 2009 – si apre con l’ultimo saggio della rubrica «Speciale Anno Paolino» del patrologo Enrico dal Covolo.

Continuano le rubriche: «L’uomo nascosto in fondo al cuore», a cura  della prof.ssa Antonietta Augruso e «Orizzonti», che arricchisce il fascicolo con due contributi. Il primo di Marina Corradi, inviato ed editorialista di Avvenire, sulla tragedia del terremoto. Il secondo di mons. Gianfranco Ravasi, sulla Lettera agli artisti, di Giovanni Paolo II a dieci anni dalla pubblicazione (4 aprile 1999).

Una parola particolare per il «Dossier». Sotto il titolo: «“Sta’ lieto, giovane, nella tua giovinezza» - espressione tratta dal libro di Qoèlet (Qo 11,9) - sono raccolti otto studi su un argomento di vivo interesse, come esplicita il sottotitolo: «I giovani tra paure e speranze». Si fa una lettura biblica del Messaggio di Benedetto XVI per la XXIV Giornata Mondiale della Gioventù (Silvia Zanconato), si considerano i giovani nel nostro tempo postmoderno (Giuliana Martirani), si individuano sette ragioni perché i giovani non vadano in depressione (mons. Francesco Lambiasi), si rapportano i giovani con il mondo virtuale (Caterina Cangià), con i miti e i fantasmi (mons. Domenico Sigalini), si raccontano esperienze di giovani raccolte a San Biagio vicino Subiaco (Rosanna Costantini) e ad Assisi dalle Alcantarine di «Casa Frate Jacopa» (Katia Roncalli).

Oltre alle consuete esplorazioni sui film (Teresa Braccio) e le segnalazioni di libri (Luciagnese Cedrone), la rubrica: «Sorelle in libreria», affidata alla teologa Cettina Militello, presenta il romanzo: «Il paese dell’uva nera» dello scrittore Piero Soria.

Come si può notare, un numero ricco di proposte di cui far tesoro.

Maria Marcellina Pedico
Serve di Maria Riparatrici
Via Monte Velino, 30 - 00141 ROMA
m.pedico@smr.it