n. 11
novembre 2009

 

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L’intelligenza spirituale delle Scritture

di SILVIA ZANCONATO

 

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Il mistero racchiuso in quelle parole
non potevo nemmeno sospettarlo.

SANT’AGOSTINO

«Qualcosa lo teneva inchiodato lì, non sapeva che cosa. Si rese conto d’un tratto che in tutto quel tempo aveva tenuto lo sguardo continuamente fisso sul libro. Non riusciva a staccarne gli occhi. Era come se da quel libro emanasse qualche straordinaria forza magnetica che lo attirava irresistibilmente. Si avvicinò alla poltrona, allungò lentamente la mano, toccò il libro, e in quello stesso istante dentro di lui qualcosa fece “clic!”. Sapeva che non sarebbe mai potuto andarsene senza quel libro. Adesso gli era chiaro che proprio a causa di quel libro era venuto qui, era stato il libro a chiamarlo in quella sua misteriosa maniera, perché voleva andare da lui, perché in fondo era già suo, gli apparteneva da sempre!».

Toccare quel libro

Ogni volta che mi è data l’occasione di riflettere sulla Scrittura, mi ritorna in mente questa pagina iniziale de La storia infinita di M. Ende. La Bibbia era per me un libro misterioso, indecifrabile. Conoscevo le sue storie famose e in chiesa ascoltavo con attenzione i brani proposti dalla liturgia. Ma avevo costantemente la sensazione ci fosse «un di più». Rimanevo stupita ogni volta che avevo l’occasione – la grazia – di ascoltare qualcuno che, anche soltanto dall’analisi di un termine ebraico o greco, illuminava parole che, fino a quel momento non erano per me che lettera più o meno morta.

La mia decisione di dedicare la vita alla Bibbia affonda in questa esperienza «misteriosa» di adolescente alle prese con un testo così famoso e così sconosciuto. Nell’esperienza del piccolo protagonista del libro di M. Ende, il mio groviglio di sensazioni verso la Scrittura: l’avvicinarmi, il timido tentativo di allungarmi e finalmente il coraggio di toccare quel libro diverso da tutti gli altri. E sentire quel «clic» che fa scattare la percezione di partecipare a una storia più grande, data a me, ma non soltanto per me.

Toccare con mano ed essere toccati nel cuore. Incontrare davvero Gesù nella sua Parola. Che sia ancora possibile lo crede fermamente p. Elia Citterio. E la lettura del suo libro L’intelligenza spirituale delle Sacre Scritture1 ricade in quei momenti di «grazia» che fanno riscoprire nella lettera della Parola il fuoco dell’amore di Dio (cf Gregorio Magno, Omelie su  Ezechiele, II,X,1-2).

«Un ennesimo libro sulla Bibbia». Sente di dover dare spiegazioni p. Elia sul perché scrivere ancora sulla Sacra Scrittura. Non bastano le miriadi di pubblicazioni sull’argomento? Negli scaffali delle librerie non c’è che l’imbarazzo della scelta: dal commentario per specialisti al manuale divulgativo, chiunque ha a disposizione pregevoli strumenti per introdursi alla conoscenza della Bibbia e per progredire nella sua comprensione.

Distanza tra credente e Bibbia

La riscoperta della centralità della parola di Dio nella vita della Chiesa è stata uno dei maggiori frutti del Concilio Vaticano II. L’esperienza della lectio divina, un tempo riservata quasi esclusivamente ai monaci, è ora patrimonio comune di tutti i fedeli che in parrocchia, nei gruppi ecclesiali e nelle comunità religiose, hanno la possibilità di frequentare assiduamente la Parola. Eppure, nonostante un lodevole entusiasmo che perdura, non si possono nascondere stanchezze e problemi. La lectio, che doveva ritornare ad essere - così come lo è stata per lungo tempo nella Chiesa - il respiro della fede, non ha dato gli esiti sperati e troppo spesso essa rimane una pratica che risente, come tutte le esperienze, dell’usura e dell’abitudine. Inoltre, nonostante le preziose conoscenze messe a disposizione dalla scienza biblica e dalle discipline ad essa correlate, molti hanno come l’impressione di rimanere lontani dalla Scrittura.

Il recente Sinodo dei Vescovi si sofferma su questa difficoltà e, richiamando l’insegnamento della Dei Verbum 13, ribadisce ad ogni lettore, anche il più semplice, quel necessario impegno ad «avere una proporzionata conoscenza del testo sacro ricordando che la Parola è rivestita di parole concrete a cui si piega e adatta per essere udibile e comprensibile all’umanità», per non cadere nel fondamentalismo che «nega l’incarnazione della parola divina nella storia, non riconosce che quella parola si esprime nella Bibbia secondo un linguaggio umano, che deve essere decifrato, studiato e compreso, e ignora che l’ispirazione divina non ha cancellato l’identità storica e la personalità propria degli autori umani».2

Ma il Sinodo riafferma anche la necessità di ricercare continuamente l’equilibrio tra le dimensioni «carnale» e «trascendente» della Bibbia che, in quanto «è anche Verbo eterno, esige un’altra comprensione, data dallo Spirito Santo». Un equilibrio, questo, che a quanto pare è ancora lontano dall’essere vissuto come esperienza quotidiana dai cristiani. Se le conoscenze sulla Bibbia sono aumentante - rileva p. Elia nella sua Introduzione - rimane ancora la percezione di una distanza tra la Bibbia e il credente, «come se a una più grande conoscenza non fosse corrisposta una più intima familiarità, un dischiuderne il senso secondo l’attesa di un credente che legge un testo scritto per credenti e da credenti» (p. 12).

L’intuizione di fondo

Il problema di come incontrare davvero il Signore nella sua Parola rimane. Come accogliere la sua rivelazione? Come sperimentare la potenza della Parola e la consolazione rigeneratrice che essa contiene? «Tutti i testi di spiritualità sono lì a ripetere che guida fondamentale alla preghiera è la parola di Dio, ma sono molti a dirci che non sanno come mettere insieme preghiera e lettura della Bibbia» (p. 8). È questo «come» che p. Elia tenta di ritrovare. Ed ecco il perché di questo libro «nato dal vivo», frutto di un cammino «cresciuto sotto gli occhi e nel cuore, lungo un trentennio» di umile ascolto dei grandi commentatori dell’Antico e del Nuovo Testamento, in compagnia dei Padri, guidato dagli straordinari saggi ebrei e illuminato dalla sapiente sintesi della liturgia d’oriente e d’occidente, luogo originario di lettura della Bibbia nella Chiesa.

Il p. Elia non propone un corso di esegesi e nemmeno si sofferma sulle questioni filosofiche e teologiche che l’interpretazione biblica comporta. Il suo percorso è però sorretto da un’intuizione di fondo:«Se Dio parla all’uomo nella Bibbia, vuol dire che l’uomo è adatto a Dio; se la Bibbia narra di un Dio alla ricerca dell’uomo perché l’uomo torni a lui, vuol dire che Dio e l’uomo vivono la stessa nostalgia. La nostalgia non è un affare privato dell’anima; è il riflesso del desiderio di Dio di stare in compagnia dell’uomo, interessa l’uomo nelle sue radici profonde e nella sua storia, lo caratterizza come essere aperto, non semplicemente a Dio, ma alla sua vocazione all’umanità » (p. 16). Non un libro che procede per concetti astratti, rivolgendosi semplicemente all’intelligenza. «Si rivolge piuttosto al cuore e a tutta la persona, e in questo senso chiede al lettore la disponibilità ad “aprirsi”, a mettersi in discussione» (p.10).

Organizzato attorno a sette tappe, ognuna delle quali è suddivisa in due momenti: il primo di riflessione e di approfondimento, il secondo di suggerimenti pratici, il lavoro di p. Elia mostra la continua corrispondenza delle «infinite connessioni di senso che emergono nel gioco di specchi tra Scrittura e cuore dell’uomo, connessioni capaci di inglobare in dinamiche precise di fede e di vita» poiché per giungere alla intelligenza spirituale della Scritture non basta sapere il «che cosa» Dio dice, quanto piuttosto lasciarsi afferrare dal movimento che la Parola suscita. «Ciò che ha attinenza con il cuore è una dinamica più che un contenuto. Il contenuto di una parola si rivela nella dinamica che la trasporta tra i due soggetti in relazione» (p. 17).

1. E. Citterio, L’intelligenza spirituale delle Sacre Scritture, Edizioni Dehoniane, Bologna, 2008

2.  XII ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DEL SINODO DEI VESCOVI, La parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa. Messaggio finale, II, 5.

Silvia Zanconato
Biblista
silvia.zanconato@fastwebnet.it

 

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