n. 4
aprile 2010

 

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Internet e plagio

di CATERINA CANGIÀ

 

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Il plagio, «appropriazione, totale o parziale, di lavoro altrui, letterario, artistico e simile, che si voglia spacciare per proprio» (Dizionario Lo Zingarelli, Zanichelli 1999), è una pratica disonesta che viola norme etiche fondamentali. Il plagio puo’ prendere diverse forme, prima fra queste, il copiare direttamente, parola per parola, il lavoro di un’altra persona, senza l’uso di virgolette e senza un riferimento alla fonte che può essere l’articolo di una rivista o il capitolo di un libro o gli atti di un congresso. Può essere anche parafrasare il lavoro altrui senza alcuna indicazione della fonte, come anche presentare un’idea creativa pensata da altri, appropriandosela. Nel nostro caso si tratta di un “documento” presente su Internet, copiato con la funzione “taglia e incolla” e utilizzato senza citare la provenienza. Di questo tipo di plagio si vuole trattare nel presente contesto, considerando le immense possibilità offerte dalla Rete, ma al tempo stesso tenendo presenti le trappole nelle quali possiamo cadere proprio per la facilità con la quale abbiamo accesso a molte risorse.

Analizziamo la situazione

Nel mese di aprile del 2009 è stata pubblicata da Six Degrées, società creatrice di un software di veglia e rilevamento del plagio da Internet, una inchiesta del plagio in Italia. Il “copia e incolla” da diffusa tra gli internauti di ogni età e tra gli studenti in particolare. L’inchiesta ha mostrato che tale fenomeno è particolarmente frequente nelle scuole superiori, dove le percentuali sono considerate allarmanti. Nelle università italiane, purtroppo, più della metà degli studenti fa ricorso al plagio. Il plagio non è un fenomeno recente, ma con l’arrivo di Internet ha subìto una forte impennata.

Il web, infatti, è oggi la fonte principale di ricerca, nel senso che costituisce una colossale miniera di informazioni, dati, articoli e riflessioni totalmente libera, gratuita e sempre a portata del clic del mouse. In passato, per copiare una frase o un paragrafo da un documento cartaceo era necessario trascriverlo e, con l’occasione, si pensava anche a rielaborarlo e arricchirlo di riflessioni personali. Oggi, con un solo clic, è possibile fare interi collage in pochi secondi.

Purtroppo, la semplicità, rapidità e praticità della funzione “copia e incolla” fa sì che si sfrutti la colossale biblioteca, che è Internet, in maniera non giusta, cercando, selezionando, copiando e appropriandosi dei passaggi che interessano, senza elaborare un proprio pensiero basato sugli apporti di altri, né citando la provenienza e la fonte. Certo, la maggior parte degli insegnanti si accorge quando è di fronte a dei passaggi copiati per il brusco cambiamento di stile o per la qualità dell’articolazione del discorso e dell’argomentazione o delle fonti citate, ma il problema della giusta valutazione resta aperto. Come docenti abbiamo il dovere di assicurarci che lo studente abbia assimilato le conoscenze e le abbia rielaborate durante il periodo della sua formazione.

Quanto si è detto per il plagio dei testi vale per il plagio delle fotografie, delle illustrazioni, dei montaggi Power Point e dei video. Con facilità ci si attribuisce delle immagini senza citarne la fonte. Una cosa poi è utilizzare immagini prese dalla Rete - citando la fonte! - per un uso molto personale come potrebbe essere il montaggio di un Power Point da proiettare  a un gruppo di persone, e ben altra cosa è farne invece una produzione da divulgare. Ci sono i siti appositi per acquistare immagini, a prezzi ragionevoli, con relativa licenza d’uso, per farne un uso personale e pubblico, come potrebbe essere la stampa di un depliant o la testata di una home page o un Power Point formativo. I siti più ricchi in immagini e più ragionevoli nei costi sono: www.istockphoto.com,
www.photo.net,
www.shutterstock.com,
www.photopedia.net,
www.dre-amstimecom,
www.bigstockphoto.com,
www.fotosearch.com 
e www.corbisimages.com.
 Ci sono milioni di immagini libere di diritti per le quali va spesa una cifra modesta in riconoscimento del lavoro e della genialità di chi le ha prodotte e di chi le distribuisce. Se poi si desidera acquistare una foto in esclusiva, con l’intenzione di farne una diffusione allargata, riferita soprattutto all’attualità, è consigliabile acquistare, con tutti i diritti, dal sito
www.gettyimages.it.

Per quanto riguarda le musiche e i video, i siti citati hanno buone raccolte delle quali cedono i diritti a prezzi ragionevoli. Per l’audio, si può fare riferimento anche a www.royaltyfreemusic.com,
a
www.partnersinrhyme.com
e a www.musicmediatracks.com.
Per i filmati, anche in alta risoluzione, è consigliabile visitare il sito
www.corbismotion.com.

Piccole regole di onestà e difesa

Poche e precise regole: quando presentiamo le idee altrui, includiamo

sempre il riferimento alle opere consultate direttamente nel testo del nostro articolo o del nostro post, usando una citazione e includendo alla fine dell’articolo la voce bibliografica; quando presentiamo idee di altri citando letteralmente da un testo, usiamo sempre le virgolette e includiamo il riferimento bibliografico; se copiamo direttamente una parte di un testo mentre facciamo una ricerca sulla Rete, abituiamoci a prendere un appunto, mentre copiamo, della fonte, per non dimenticare che non si tratta di un nostro pensiero o di nostre parole.

Quali sono gli strumenti che consentono di evitare che altri webmaster o cibernauti copino i materiali da noi prodotti e messi sul nostro sito personale o della nostra famiglia religiosa? Accade a volte che altre persone copino di sana pianta i nostri articoli attribuendosi il merito di averli scritti oppure che rubino immagini dal nostro sito tramite hotlinking.1  Per capire se altri ci hanno copiati, ottimi software sono, ad esempio, PlagiarismDetect, un servizio per la ricerca di contenuti plagiati sul web, servizio in due tipologie, quella gratuita e quella,più completa, a pagamento.

L’utilizzo del servizio in modalità gratuita richiede la registrazione al servizio stesso e permette il caricamento di un file di testo o file doc oppure permette di incollare direttamente il testo nell’apposita area e rendersi conto se è stato copiato e da chi è stato copiato. Doc- Cop aiuta a scoprire se qualcuno ha copiato o copia i nostri documenti o articoli dal nostro sito o blog, mentre Quote Finder è un servizio web di Google Blogoscoped che permette di scoprire se veniamo plagiati. Il servizio è molto semplice. Basta inserire il testo de lproprio articolo nell’area di testo e cliccare sul pulsante Submit.

I risultati vengono immediatamente evidenziati in giallo con il numero di fonti che hanno attinto al nostro contributo personale alla Rete. Cliccando poi sulla frase evidenziata veniamo immediatamente reindirizzati alla pagina dei risultati di ricerca di Google. Un altro modulo di ricerca è Web - Check grazie al quale si trova la presenza su Internet di una pagina web copiata dalla nostra, di un nostro file documento o un file PDF copiati. Perché non dotarsi anche di un copyright da mettere, ben visibile, sul nostro sito, in tutte le sue pagine e aggiungere un link ai siti che permettono di controllare se qualcuno ci ha plagiati?

La finalità educativa di San Giovanni Bosco è stata quella di fare dei giovani - e possiamo aggiungere dei giovani internauti - dei “buoni cristiani e onesti cittadini”.Bene. Essere “onesti cittadini” richiede anche di non plagiare mai nessuno sulla Rete.

Caterina Cangià fma
Docente alla Pontificia
Università “Auxilium
Via Cremolino, 141 – 00166 Roma 

  

1 Per hotlinking si intende, letteralmente, collegamento a caldo, ovvero quella pratica in cui un sito mostra sulle proprie pagine immagini, o altri file come JavaScript, CSS o zip che sono ospitati su un altro server. In questo modo chi opera il hotlinking risparmia la propria banda e i propri soldi aumentando però i costi del server da cui queste immagini, o questi file, sono presi. Viene considerata una pratica disonesta e, nella misura in cui si eccede, anche di vero e proprio furto. (torna al testo)

 

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