Il
plagio, «appropriazione, totale o parziale, di lavoro altrui,
letterario, artistico e simile, che si voglia spacciare per proprio»
(Dizionario
Lo
Zingarelli,
Zanichelli 1999), è una pratica disonesta che viola norme etiche
fondamentali. Il plagio puo’ prendere diverse forme, prima fra queste,
il copiare direttamente, parola per parola, il lavoro di un’altra
persona, senza l’uso di virgolette e senza un riferimento alla fonte che
può essere l’articolo di una rivista o il capitolo di un libro o gli
atti di un congresso. Può essere anche parafrasare il lavoro altrui
senza alcuna indicazione
della fonte, come anche presentare un’idea creativa pensata da altri,
appropriandosela. Nel nostro caso si tratta di un “documento” presente
su Internet, copiato con la funzione “taglia e incolla” e utilizzato
senza citare la provenienza. Di questo tipo di plagio si vuole trattare
nel presente contesto, considerando le immense possibilità offerte dalla
Rete, ma al tempo stesso tenendo presenti le trappole nelle quali
possiamo cadere proprio per la facilità con la quale abbiamo accesso a
molte risorse.
Analizziamo la situazione
Nel
mese di aprile del 2009 è stata pubblicata da
Six
Degrées,
società creatrice di un
software
di
veglia e rilevamento del plagio da Internet, una inchiesta del plagio in
Italia. Il “copia e incolla” da diffusa tra gli internauti di ogni età e
tra gli studenti in particolare. L’inchiesta ha mostrato che tale
fenomeno è particolarmente frequente nelle scuole superiori, dove le
percentuali sono considerate allarmanti. Nelle università italiane,
purtroppo, più della metà degli studenti fa ricorso al plagio. Il plagio
non è un fenomeno recente, ma con l’arrivo di Internet ha subìto una
forte impennata.
Il
web,
infatti, è oggi la fonte principale di ricerca, nel senso che
costituisce una colossale miniera di informazioni, dati, articoli e
riflessioni totalmente libera, gratuita e sempre a portata del
clic
del
mouse.
In passato, per copiare una frase o un paragrafo da un documento
cartaceo era necessario trascriverlo e, con l’occasione, si pensava
anche a rielaborarlo e arricchirlo di riflessioni personali. Oggi, con
un solo
clic,
è possibile fare interi
collage
in
pochi secondi.
Purtroppo, la semplicità, rapidità e praticità della funzione “copia e
incolla” fa sì che si sfrutti la colossale biblioteca, che è Internet,
in maniera non giusta, cercando, selezionando, copiando e appropriandosi
dei passaggi che interessano, senza elaborare un proprio pensiero basato
sugli apporti di altri, né citando la provenienza e la fonte. Certo, la
maggior parte degli insegnanti si accorge quando è di fronte a dei
passaggi copiati per il brusco cambiamento di stile o per la qualità
dell’articolazione del discorso e dell’argomentazione o delle fonti
citate, ma il problema della giusta valutazione resta aperto. Come
docenti abbiamo il dovere di assicurarci che lo studente abbia
assimilato le conoscenze e le abbia rielaborate durante il periodo della
sua formazione.
Quanto si è detto per il plagio dei testi vale per il plagio delle
fotografie, delle illustrazioni, dei montaggi
Power Point
e
dei video. Con facilità ci si attribuisce delle immagini senza citarne
la fonte. Una cosa poi è utilizzare immagini prese dalla Rete - citando
la fonte! - per un uso molto personale come potrebbe essere il montaggio
di un
Power Point
da
proiettare a un gruppo di persone, e ben altra cosa è farne invece una
produzione da divulgare. Ci sono i siti appositi per acquistare
immagini, a prezzi ragionevoli, con relativa licenza d’uso, per farne un
uso personale e pubblico, come potrebbe essere la stampa di un
depliant
o la testata di una
home
page
o un
Power Point
formativo. I siti più ricchi in immagini e più ragionevoli nei costi
sono:
www.istockphoto.com,
www.photo.net,
www.shutterstock.com,
www.photopedia.net,
www.dre-amstimecom,
www.bigstockphoto.com,
www.fotosearch.com
e
www.corbisimages.com.
Ci sono milioni di immagini libere di diritti per le quali va spesa una
cifra modesta in riconoscimento del lavoro e della genialità di chi le
ha prodotte e di chi le distribuisce. Se poi si desidera acquistare una
foto in esclusiva, con l’intenzione di farne una diffusione allargata,
riferita soprattutto all’attualità, è consigliabile acquistare, con
tutti i diritti, dal sito
www.gettyimages.it.
Per
quanto riguarda le musiche e i video, i siti citati hanno buone raccolte
delle quali cedono i diritti a prezzi ragionevoli. Per l’audio, si può
fare riferimento anche a
www.royaltyfreemusic.com,
a
www.partnersinrhyme.com
e a
www.musicmediatracks.com.
Per i filmati, anche in alta risoluzione, è consigliabile visitare il
sito
www.corbismotion.com.
Piccole regole di onestà e difesa
Poche e precise regole: quando presentiamo le idee altrui, includiamo
sempre il riferimento alle opere consultate direttamente nel testo del
nostro articolo o del nostro
post,
usando una citazione e includendo alla fine dell’articolo la voce
bibliografica; quando presentiamo idee di altri citando letteralmente da
un testo, usiamo sempre le virgolette e includiamo il riferimento
bibliografico; se copiamo direttamente una parte di un testo mentre
facciamo una ricerca sulla Rete, abituiamoci a prendere un appunto,
mentre copiamo, della fonte, per non dimenticare che non si tratta di un
nostro pensiero o di nostre parole.
Quali sono gli strumenti che consentono di evitare che altri
webmaster
o
cibernauti copino i materiali da noi prodotti e messi sul nostro sito
personale o della nostra famiglia religiosa? Accade a volte che altre
persone copino di sana pianta i nostri articoli attribuendosi il merito
di averli scritti oppure che rubino immagini dal nostro sito tramite
hotlinking.1
Per capire se altri ci hanno copiati, ottimi
software
sono, ad esempio,
PlagiarismDetect,
un servizio per la ricerca di contenuti plagiati sul
web,
servizio in due tipologie, quella gratuita e quella,più completa, a
pagamento.
L’utilizzo del servizio in modalità gratuita richiede la registrazione
al servizio stesso e permette il caricamento di un
file
di
testo o
file
doc
oppure permette di incollare direttamente il testo nell’apposita area e
rendersi conto se è stato copiato e da chi è stato copiato.
Doc-
Cop
aiuta a scoprire se qualcuno ha copiato o copia i nostri documenti o
articoli dal nostro sito o
blog,
mentre
Quote Finder
è un
servizio
web
di
Google
Blogoscoped
che permette di scoprire se veniamo plagiati. Il servizio è molto
semplice. Basta inserire il testo de lproprio articolo nell’area di
testo e cliccare sul pulsante
Submit.
I
risultati vengono immediatamente evidenziati in giallo con il numero di
fonti che hanno attinto al nostro contributo personale alla Rete.
Cliccando poi sulla frase evidenziata veniamo immediatamente
reindirizzati alla pagina dei risultati di ricerca di Google. Un altro
modulo di ricerca è
Web
-
Check
grazie al quale si trova la presenza su Internet di una pagina
web
copiata dalla nostra, di un nostro
file
documento o un
file
PDF
copiati. Perché non dotarsi anche di un
copyright
da
mettere, ben visibile, sul nostro sito, in tutte le sue pagine e
aggiungere un
link
ai
siti che permettono di controllare se qualcuno ci ha plagiati?
La
finalità educativa di San Giovanni Bosco è stata quella di fare dei
giovani - e possiamo aggiungere dei giovani internauti - dei “buoni
cristiani e onesti cittadini”.Bene. Essere “onesti cittadini” richiede
anche di non plagiare mai nessuno sulla Rete.
Caterina Cangià fma
Docente alla Pontificia
Università “Auxilium
Via
Cremolino, 141 – 00166 Roma
1 Per
hotlinking
si
intende, letteralmente, collegamento a caldo, ovvero quella pratica in
cui un sito mostra sulle proprie pagine immagini, o altri
file
come
JavaScript,
CSS o
zip
che
sono ospitati su un altro server. In questo modo chi opera il
hotlinking
risparmia la propria banda e i propri soldi aumentando però i costi del
server da cui queste immagini, o questi
file,
sono presi. Viene considerata una pratica disonesta e, nella misura in
cui si eccede, anche di vero e proprio furto. (torna al
testo)