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Da
sessant’anni
Consacrazione e Servizio
svolge il
proprio compito di formazione e di aggiornamento per le religiose d’Italia e per
la Chiesa. Questo primo fascicolo del 2011
presenta
evidenti segni di rinnovato impegno. Il nuovo accorgimento grafico e le nuove
rubriche sono indice di diligente cura del Consiglio di Redazione, per una
efficace accoglienza dei suoi contenuti, e di vigile attenzione ai nuovi
orientamenti ecclesiali e sociali. Di recente Benedetto XVI ha pronunciato un
discorso sulla vita consacrata, indicando luminosi orizzonti che ci sembrano di
particolare ispirazione per aprire il nuovo anno. Si tratta del
Discorso
ai
partecipanti all’Assemblea dell’USG (26 novembre 2010), dove sono puntualizzati
gli elementi fondamentali dell’identità religiosa, da noi evidenziati in quattro
sottotitoli.
Quaerere
Deum
«Desidero
esprimere vivo ringraziamento - dice il Santo Padre – per quanto fate nella
Chiesa e con la Chiesa in favore dell’evangelizzazione e dell’uomo. Penso alle
molteplici attività pastorali nelle parrocchie, nei santuari e nei centri di
culto, per la catechesi e la formazione cristiana dei bambini, dei giovani e
degli adulti, manifestando la vostra passione per Cristo e per l’umanità. Penso
al grande lavoro nel campo educativo, nelle università e nelle scuole; alle
molteplici opere sociali, attraverso le quali andate incontro ai fratelli più
bisognosi con l’amore stesso di Dio. Penso anche alla testimonianza, a volte
rischiosa, di vita evangelica nelle missioni
ad gentes,
in circostanze spesso difficili. Le vostre due ultime Assemblee sono state
dedicate a considerare il futuro della vita consacrata in Europa. Questo ha
significato ripensare il senso stesso della vostra vocazione, che comporta,
prima di tutto, il cercare Dio,
quaerere
Deum:
siete per
vocazione cercatori di Dio. A questa ricerca consacrate le migliori energie
della vostra vita. Passate dalle cose secondarie a quelle essenziali, a ciò che
è veramente importante; cercate ildefinitivo, cercate Dio, mantenete lo sguardo
rivolto a Lui. Come i primi monaci, coltivate un orientamento escatologico:
dietro il provvisorio cercate ciò che rimane, ciò che non passa (cf
Discorso
nel Collège des Bernardins, Parigi 12 settembre 2008). Cercate Dio nei
confratelli che vi ha dato, con i quali condividete la stessa vita e missione.
Lo cercate negli uomini e nelle donne del nostro tempo, ai quali siete inviati
per offrire loro,con la vita e la parola, il dono del Vangelo. Lo cercate
particolarmente nei poveri, primi destinatari della Buona Notizia (cf Lc 4,18).
Lo cercate nella Chiesa, dove il Signore si fa presente, soprattutto
nell’Eucaristia e negli altri Sacramenti, e nella sua Parola, che è via maestra
per la ricerca di Dio, ci introduce nel colloquio con Lui e ci rivela il suo
vero volto. Siate sempre appassionati cercatori e testimoni di Dio!».
Centralità del Vangelo
«Il
rinnovamento profondo della vita consacrata parte dalla centralità della Parola
di Dio, e più concretamente del Vangelo, regola suprema per tutti voi, come
afferma il Concilio Vaticano II nel Decreto
Perfectae
caritatis
(cf n. 2) e
come ben compresero i vostri Fondatori: la vita consacrata è una pianta ricca di
rami che affonda le radici nel Vangelo.
Lo dimostra
la storia dei vostri Istituti, nei quali la ferma volontà di vivere il Messaggio
di Cristo e di configurare la propria vita ad esso, è stata e rimane il criterio
fondamentale del discernimento vocazionale e del vostro discernimento personale
e comunitario. È il Vangelo vissuto quotidianamente, l’elemento che dà fascino e
bellezza alla vita consacrata e vi presenta davanti al mondo come un’alternativa
affidabile. Di Vangelo vivente».
Signum
fraternitatis
«Un altro
aspetto fondamentale della vita consacrata che vorrei sottolineare - continua
Benedetto XVI - è la fraternità:
Signum
fraternitatis
(cf
Vita
consecrata 41)
e parabola della Chiesa comunione. Attraverso di essa, infatti, passa la
testimonianza della vostra consacrazione.
La vita
fraterna è uno degli aspetti che maggiormente cercano i giovani quando si
avvicinano alla vostra vita; è un elemento profetico importante che offrite in
una società fortemente individualistica. Conosco gli sforzi che state facendo in
questo campo, come conosco anche le difficoltà che la vita comunitaria comporta.
C’è bisogno di un serio e costante discernimento per ascoltare quello che lo
Spirito dice alla comunità (cf Ap 2,7), per riconoscere quello che viene dal
Signore e quello che gli è contrario (cf
Vita
consecrata 73).
Senza il discernimento, accompagnato dalla preghiera e dalla riflessione, la
vita consacrata corre il pericolo di accomodarsi sui criteri di questo mondo:
l’individualismo, il consumismo, il materialismo; criteri che fanno venir meno
la fraternità e fanno perdere fascino e mordente alla stessa vita consacrata.
Siate maestri di discernimento, affinché i vostri confratelli e le vostre
consorelle assumano questo
habitus
e
le vostre comunità siano segno eloquente per il mondo di oggi. Voi che
esercitate il servizio dell’autorità, e che avete compiti di guida e di
progettualità del futuro dei vostri Istituti Religiosi, ricordate che una parte
importante dell’animazione spirituale e del governo è la ricerca comune dei
mezzi per favorire la comunione, la mutua comunicazione, il calore e la verità
nelle relazione reciproche».
La
missione
«Un ultimo
elemento che voglio evidenziare è la missione. La missione è il modo di essere
della Chiesa e, in essa, della vita consacrata; fa parte della vostra identità;
vi spinge a portare il Vangelo a tutti, senza confini.
La missione,
sostenuta da una forte esperienza di Dio, da una robusta formazione e dalla vita
fraterna in comunità, è una chiave per comprendere e rivitalizzare la vita
consacrata. Andate, dunque, e in fedeltà creativa fate vostra la sfida della
nuova evangelizzazione. Rinnovate la vostra presenza negli areopaghi di oggi per
annunciare, come fece san Paolo ad Atene, il Dio "ignoto" (cf Discorso
nel Collège des Bernardins). Cari Superiori Generali, il momento attuale
presenta per non pochi Istituti il dato della diminuzione numerica,
particolarmente in Europa. Le difficoltà, però, non devono farci dimenticare che
la vita consacrata ha la sua origine nel Signore: è voluta da Lui per
l’edificazione e la santità della sua Chiesa, e perciò la Chiesa stessa non ne
sarà mai privata.
Mentre vi
incoraggio a camminare nella fede e nella speranza, vi chiedo un rinnovato
impegno nella pastorale vocazionale e nella formazione iniziale e permanente»
(Benedetto XVI,
Discorso
all’Unione Superiori Generali, 26 novembre 2010).
Amiche
lettrici e cari lettori, fra i vari contenuti di questo primo numero di
Consacrazione e Servizio,
desidero richiamare l’attenzione alla nuova rubrica che apre il fascicolo:
«Vi affido alla Parola»,
espressione tratta dagli Atti degli Apostoli 20,32. Essa ha come motivo
ispirazionale l’esortazione apostolica postsinodale
Verbum
Domini
di Benedetto
XVI (30 novembre 2010). La struttura di questo documento riprende quella di
Vita consecrata
nelle sue
tre parti, attualizza il richiamo alle radici evangeliche e alla centralità
dell’ascolto della Parola, via maestra per la ricerca di Dio, e ribadisce che
«vivere nella sequela di Cristo casto, povero ed obbediente è un’esegesi vivente
della parola di Dio» (VD 83). Avremo varie opportunità durante l’anno di
approfondire e assimilare la ricchezza di questa preziosa esortazione del Papa.
Annunciamo fin d’ora che la felice iniziativa «Pomeriggio a più voci» - prevista
per domenica 6 marzo 2011 presso la sede dell’USMI nazionale - quest’anno si
svolgerà proprio sulle tematiche della
Verbum
Domini.
All’inizio del nuovo anno di grazia del Signore l’augurio che intendo porgere ad
ognuno lo esprimo con la preghiera rivolta dai nostri vescovi alla Vergine, al
termine del loro recente documento «Educare alla vita buona del Vangelo»:
«Maria,
Vergine del silenzio,
non permettere che davanti alle sfide di questo tempo
la nostra esistenza sia soffocata
dalla rassegnazione o dall’impotenza.
Aiutaci a custodire l’attitudine all’ascolto,
grembo nel quale la parola diventa feconda
e ci fa comprendere che nulla è impossibile a Dio».
Maria Marcellina Pedico
Serve di Maria Riparatrici
Via Monte Velino, 30 - 00141 ROMA
m.pedico@smr.it
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