n. 10
ottobre 2011
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La famiglia: il lavoro e la festa
ALFONSO COLZANI - FRANCESCA
DOSSI
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Il
2012 vedrà la diocesi di Milano impegnata a ospitare il VII Incontro
Mondiale delle Famiglie (IMF). È un evento di grande portata da molti
punti di vista. A Milano confluiranno, tra il 30 maggio e il 3 giugno
2012, famiglie da tutto il mondo, molte verranno certamente dall’Europa,
ma tante altre ne arriveranno anche dai continenti extraoceanici. Sarà
una grande occasione di incontro, di riflessione,di festa, come già è
stato nelle precedenti edizioni. Infatti l’IMF, che ha una cadenza
triennale, è stato promosso per la prima volta da Giovanni Paolo II nel
1994 a Roma e poi ha raccolto le famiglie del mondo, nel 1997 a Rio de
Janeiro, nel 2000 ancora a Roma, nel 2003 a Manila, nel 2006 a Valencia
e nel 2009 a Città del Messico. Questa volta tocca alla diocesi di
Milano, la più popolosa del mondo, scelta da Papa Benedetto XVI che,
nella sua lettera al nostro Arcivescovo del 23 agosto 2010, scrive: "A
conclusione del VI Incontro Mondiale delle Famiglie, svoltosi a Città
del Messico nel gennaio 2009, annunciai che il successivo appuntamento
delle famiglie cattoliche del mondo intero con il Successore di Pietro
avrebbe avuto luogo a Milano, nel 2012, sul tema: "La famiglia: il
lavoro e la festa"".
Dono e responsabilità per la chiesa locale
Il cardinale Dionigi Tettamanzi, nell’accogliere
questa notizia con gioia, ha parlato di dono e responsabilità, e ha
dichiarato che la chiesa di Milano si sente investita della grazia della
presenza del Papa e delle famiglie, dicendosi inoltre felice per la
collaborazione avviata con il Pontificio Consiglio per la Famiglia. Si
tratta di un evento che vede la diocesi di Milano coinvolta in prima
persona, ma non solo. Le diocesi vicine si stanno coordinando per
offrire ai partecipanti momenti specifici, che saranno vissuti nei
capoluoghi più velocemente raggiungibili da Milano. Così la sessione
pomeridiana del 31 maggio verrà tenuta anche a Brescia, Bergamo, Como,
Varese, Pavia, Bosisio Parini. In quelle sedi si affronteranno temi
specifici che avranno relazione con le particolarità di quei territori.
In questi mesi siamo entrati nel vivo della fase preparatoria e oltre lo
sforzo di reperire spazi adeguati alla celebrazione dell’evento, si
stanno censendo le disponibilità all’accoglienza delle famiglie, secondo
la formula: "Parrocchie che accolgono famiglie; famiglie che accolgono
famiglie": le iscrizioni online infatti sono disponibili dal
primo di settembre (cf
http://www.family2012.com/document.php?id=18188). La modalità
dell’accoglienza parrocchiale non è tuttavia l’unica, pensiamo a quanto
potrebbero fare anche gli Istituti religiosi, che spesso dispongono di
ampi spazi facilmente destinabili a un’accoglienza temporanea. Anche i
movimenti di spiritualità familiare, spesso diffusi a livello
internazionale, potranno essere tramite per inviti e ospitalità di
famiglie straniere. L’impresa organizzativa è di grande impegno e sarà
gestita dalla Fondazione Milano Famiglie 2012.
Un tema non scontato
Il cardinal Tettamanzi, nel presentare l’IMF
all’assemblea generale della Cei, nel novembre 2010, ha sottolineato
l’originalità del tema, che si differenzia da quelli scelti in
precedenza perché invita le famiglie credenti a riflettere su questioni
che investono direttamente la propria dimensione sociale e civile. "È un
tema - potremmo dire - "laico", che esce dal perimetro di una
considerazione solo intraecclesiale e religiosa della famiglia. Il nesso
strettissimo tra lavoro e festa, correlando i due momenti qualificanti
l’intero vissuto familiare, mostra la famiglia quale nucleo sorgivo: è
il fondamento dei legami primordiali della società; è il luogo dove -
nell’esperienza viva dell’essere sposi, genitori, figli, fratelli e
sorelle - si costruiscono le relazioni di domani; è il soggetto
principale che ogni nazione è chiamata a salvaguardare e a promuovere".
Si tratta quindi di un invito a pensare i ritmi del
vivere sociale a partire dalla famiglia, cioè dal soggetto che genera i
cittadini e quindi la vita associata, ma che si propone anche – e questa
consapevolezza è molto meno presente nella nostra cultura – come il bene
più prezioso che una società ben ordinata non può non tutelare. Come ben
si comprende, i temi della festa e del lavoro, se letti a partire dalle
esigenze e dalle regole di funzionamento della famiglia, acquistano una
grande carica di provocazione e di proposta nei confronti della
politica, in Italia così poco attenta alle istanze familiari. Se i ritmi
di lavoro richiesti sono molto alti finiscono per essere estenuanti e la
famiglia e tutti i suoi legami ne risentono, tanto più poi se il lavoro
viene a mancare: lo scoraggiamento e l’ansia di non poter crescere i
propri figli generano dinamiche talvolta faticose e ingovernabili.
D’altra parte, questi temi interpellano ogni famiglia
credente, rappresentano una vera occasione per mettere a fuoco quelle
fondamentali dimensioni della vita che tanto influiscono sul vivere
delle nostre famiglie, come il lavoro e la festa, che spesso noi
cristiani diamo per scontati, rischiando di perdere la ricchezza del
loro valore umano e religioso. Le famiglie possono leggere il titolo
dell’IMF come un richiamo alla saggezza nella gestione dei loro ritmi e
delle priorità assegnate dalle loro scelte lavorative. Infatti capita
sovente che il lavoro, quando c’è, sia troppo e prosciughi energie e
assorba i pensieri tanto da non lasciarne più nemmeno per i nostri
affetti più cari, mentre quando non c’è, ovviamente scatena potenti
preoccupazioni che invadono e intristiscono le nostre relazioni.
Lavorare con stile
Il lavoro è certamente una dimensione fondamentale in
cui si gioca la percezione che abbiamo di noi, della nostra identità: la
può confermare, far crescere, mettere a frutto, ma anche avvilire o
diventare occasione di false illusioni e di alibi distruttivi. Pensiamo
quindi che sia quanto mai opportuno l’invito a riflettere sul lavoro:
per svolgerlo con gusto e passione, se in questo momento non ne mettiamo
abbastanza; per limitarlo e arginarlo laddove ci occupi troppo e ci
allontani dalla nostra famiglia; per donarlo, se possiamo, a coloro che
non ne hanno, o comunque per farci con loro solidali e creativi
nell’esprimere il nostro sostegno.
Con il lavoro, la famiglia si apre infatti alla
dimensione sociale, e può arricchire la società proponendo il suo stile,
il suo modo di vivere le relazioni, la sua testimonianza. C’è modo e
modo di lavorare: da cristiani che mettono il meglio di sé nel loro
lavoro e, nella giusta misura, curano efficienza e relazioni così da
conservare un volto umano all’ambiente lavorativo; oppure da predatori
del creato, che tutto orientano al proprio benessere fino a perdere la
bellezza dell’incontro e della condivisione.
Ridare energie alla festa
Anche il modo di intendere e vivere la festa merita
una riflessione. Spesso i cristiani rischiano di darla così per scontata
da perderla e confonderla, sommergendola nelle mille incombenze della
vita quotidiana, rimandando alla domenica qualche spesa, pulizie, o
altro di cui le nostre case hanno bisogno. Eppure la festa è fatta per
gioire delle nostre relazioni, per dedicarsi - in famiglia ma non solo -
ai legami più cari, che rischiano di essere un po’ bistrattati dai ritmi
del lavoro. La festa è il momento in cui trovare tempo per il gratuito,
per accorgerci di avere mille motivi per lodare e ringraziare il
Signore: nella frequenza alla Santa Messa, nella preghiera in famiglia,
nella visita a parenti e amici, nell’animazione e frequentazione
dell’oratorio e della vita comunitaria o sociale. La festa è preziosa,
ricca di vita, non va sprecata superficialmente e per motivi da poco, ad
essa vanno riservate sempre delle buone energie. Occorrono energie per
far festa e, se giungiamo alla domenica stremati, dovremo impiegare
tutto il tempo festivo a recuperare le forze, che poi immetteremo
nuovamente nel lavoro, aprendo un circolo vizioso che porterà
inevitabilmente a fare del lavoro il centro della vita. Invece è
importante essere avveduti per evitare tutto questo, perché alla fin
fine conosciamo tutti la bellezza della festa: quando le dedichiamo
energie ne usciamo rinfrancati, riposati nella mente, nel cuore e nello
spirito, più sicuri della vita e più contenti di stare al mondo. La
festa diventa così momento di apertura della famiglia oltre se stessa,
protesa alla lode e al ringraziamento del Signore, all’incontro degli
altri nella comunità, di altri con cui gioire e ringraziare, di altri
ancora da sostenere e consolare. Le stesse parole del Papa, nella
lettera di indizione del VII IMF, richiamano la centralità del legame
fra festa e lavoro, tracciando una feconda pista di lavoro: "Occorre
promuovere una riflessione e un impegno rivolti a conciliare le esigenze
e i tempi del lavoro con quelli della famiglia e a ricuperare il senso
vero della festa, specialmente della domenica, pasqua settimanale,
giorno del Signore e giorno dell’uomo, giorno della famiglia, della
comunità e della solidarietà"; e ancora: "Il prossimo Incontro Mondiale
delle Famiglie costituisce un'occasione privilegiata per ripensare il
lavoro e la festa nella prospettiva di una famiglia unita e aperta alla
vita, ben inserita nella società e nella Chiesa, attenta alla qualità
delle relazioni oltre che all'economia dello stesso nucleo familiare".
Il percorso di "avvicinamento a Milano"
Con questi spunti abbiamo cercato di far intravedere
la ricchezza dei temi del prossimo IMF. Per questa complessità l’evento
potrà essere celebrato con profitto solo se adeguatamente preparato,
altrimenti correrà il rischio di passare veloce come un meteorite che
rischiara il cielo per un attimo lasciando inalterata la notte. Il Papa
stesso ha auspicato un percorso di "avvicinamento a Milano", desiderio
che è stato raccolto da molte diocesi, che dedicheranno il prossimo anno
pastorale alla sua preparazione. A questo scopo lo strumento principale
è l’agile e ricco testo delle catechesi, che porta lo stesso titolo
dell’Incontro: La famiglia: il lavoro e la festa (Libreria
Editrice Vaticana 2011). Sono state infatti predisposte dieci catechesi
sulle tematiche in questione, si tratta di agili meditazioni sulla
parola di Dio, corredate da testi del magistero, preghiere e domande per
la ripresa e la meditazione personale, di coppia e di gruppo. Il testo
delle catechesi è liberamente scaricabile al seguente indirizzo:
http://www.family2012.com/it/catechesi.php
Da Milano proviene quindi un invito a seguire la preparazione
dell’Incontro e a fruire di tutti gli strumenti (tradizionali e
multimediali) che verranno messi a disposizione, per approfondire e
calare nella vita quotidiana temi così importanti per la vita delle
famiglie. Al di là della bellezza dei giorni dell’Incontro, a cui è
importante partecipare, sarà un’occasione unica per la diocesi, per fare
un passo verso una maggior consapevolezza cristiana, ma anche civile e
umana dell’ordine necessario ai ritmi del vivere familiare e sociale.
Alfonso Colzani - Francesca Dossi
Responsabili del servizio per la famiglia
della diocesi di Milano
Via Piave, 14 – 22044 Inverigo (Como)
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