n. 10
ottobre 2011

 

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Pane - certezza - coraggio
Un'estate sorprendente
 

di MARIAMARCELLINA PEDICO

 

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«Assistiamo, nel mondo contemporaneo, a fenomeni contraddittori: da un lato si registra una diffusa distrazione o anche insensibilità nei confronti della trascendenza, dall’altro vi sono numerosi segni che attestano il permanere, nel cuore di molti, di una profonda nostalgia di Dio, che si manifesta in modi diversi e pone numerosi uomini e donne in atteggiamento di sincera ricerca". Queste parole di Benedetto XVI - che si leggono nel Messaggio rivolto al XII Simposio Intercristiano (Salonicco, 29 agosto 2011) - sono confermate da tre avvenimenti che si sono succeduti tra i mesi di agosto e settembre appena trascorsi.

Il primo è stato lo spettacolo offerto dai tanti giovani riuniti a Madrid, in occasione della 26a Giornata Mondiale della Gioventù svoltasi dal 16 al 21 agosto, dove è successo qualcosa di grande: questa generazione ha saputo "costringere" il Papa a fermarsi sotto la pioggia e il vento, arrivati all’improvviso nel mezzo della veglia di sabato 20. "Se loro non se ne vanno, anch’io resto qui", ha esclamato il Papa: una frase destinata a restare nei nostri cuori. Il secondo è stato l’entusiasmo travolgente che anche quest’anno ha avvolto le giornate della 32a edizione del Meeting di Rimini.

Anche qui i veri protagonisti sono stati i giovani: la loro forza e la loro fiducia sono una vera e propria lezione di vita. A chiudere il cerchio è stato il 25° Congresso eucaristico nazionale italiano celebrato ad Ancona dal 3 all’11 settembre, dove si è dato appuntamento un popolo gioioso e desideroso di pregare e testimoniare la propria fede. Tre momenti diversi, tre linguaggi diversi, tre luoghi diversi: un unico destinatario, i nostri cuori. Proviamo a declinare i tre eventi in altrettante "voci": "pane", "certezza ", "coraggio", per cogliere il segreto di un cristianesimo festoso e appassionato, che si è sperimentato ad Ancona, a Rimini, a Madrid.

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"Pane" - L’Italia è un paese plasmato dall’Eucaristia, sorgente di speranza e raggio di luce sui sentieri della nostra vita. "Signore da chi andremo? ", è stato il tema dell’appuntamento ecclesiale di Ancona. È la domanda tratta dal capitolo 6 del Vangelo di Giovanni che Pietro rivolge a Gesù, quando il Maestro s’intrattiene con i suoi amici più stretti e, dopo aver preso atto che molti che lo avevano ascoltato erano andati via, in modo provocatorio chiede se anche loro non desiderino andarsene. Pietro, pur disorientato dall’atteggiamento di Gesù, riconosce però che solo il Signore ha parole di vita eterna. Oggi ci troviamo di fronte alla medesima situazione: abbiamo fame e sete d’infinito. Alla generale insoddisfazione della vita di ogni giorno, l’evento di Ancona ha risposto con il farci prendere coscienza di una umanità che grida, che chiede aiuto e salvezza, e proprio in Gesù, "Pane di vita", trova la risposta tanto attesa. Di qui il sottotitolo del Congresso: "L’Eucaristia per la vita quotidiana", e cioè la necessità di ridurre la distanza culturale tra fede e vita, tra celebrato e vissuto, tra cielo e realtà.

Domenica 11 settembre Benedetto XVI, al cantiere navale di Ancona, ha ribadito nell’Omelia il legame inscindibile tra l’Eucaristia e la vita quotidiana. "Il pane - dice il papa - è "frutto del lavoro dell’uomo", e in questa verità è racchiusa tutta la responsabilità affidata alle nostre mani e alla nostra ingegnosità". Ma il pane "è anche, e prima ancora, "frutto della terra", che riceve dall’alto sole e pioggia". Di conseguenza è "dono da chiedere, che ci toglie ogni superbia e ci fa invocare con la fiducia degli umili: "Padre […], dacci oggi il nostro pane quotidiano" (Mt 6,11)".

"L’uomo è incapace di darsi la vita da se stesso - prosegue Benedetto XVI - si comprende solo a partire da Dio: la relazione con lui dà consistenza alla nostra umanità e rende buona giusta la nostra vita. Nel Padre nostro chiediamo che sia santificato il suo nome, che venga il suo regno, che si compia la sua volontà". È anzitutto la centralità di Dio nel vissuto quotidiano da recuperare nel nostro mondo e nella nostra vita, la sola che ci permette di ritrovare la verità di ciò che siamo. Da dove partire per riaffermare il primato di Dio? "Dall’Eucaristia", risponde Benedetto XVI, e precisa: "Qui Dio si fa così vicino da farsi nostro cibo, qui egli si fa forza nel cammino spesso difficile, qui si fa presenza amica che trasforma".

Quindi il Papa si chiede: "Ma che cosa comporta il partire dall’Eucaristia per riaffermare il primato di Dio? La comunione eucaristica - risponde - ci strappa dal nostro individualismo, ci comunica lo spirito del Cristo morto e risorto, ci conforma a lui; ci unisce intimamente ai fratelli in quel mistero di comunione che è la Chiesa, dove l’unico Pane fa dei molti un solo corpo (cf 1Cor 10,17)".

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"Certezza" - A Rimini - come a Madrid - il protagonismo dei giovani è la bella notizia in tempi sempre più difficili. Quasi da non crederci che, in pieno agosto, molte migliaia di giovani vadano una settimana a Rimini, attratti non dalle spiagge, ma dal Meeting di Comunione e Liberazione. La frase di don Giussani segna la 32a edizione del Meeting: "E l’esistenza diventa una immensa certezza". "Quello che è in gioco oggi, nell'epoca attraversata dalla grande ombra del nichilismo - si legge sul sito del Meeting - è qualcosa di radicale: gli uomini non sarebbero più capaci di certezza, anzi ogni certezza sarebbe una nostra costruzione, e alla fine nient'altro che una grande illusione". Il Meeting ha provato a raccogliere questa sfida del nostro tempo, e l’ha fatto, come è suo stile, a partire dall’esperienza in atto di persone che non si accontentano di concepire la propria esistenza come destinata al nulla. Uomini e donne che la vivono come segno evidente che non siamo i padroni di noi stessi, ma siamo in rapporto con qualcosa di Altro, siamo in rapporto con Chi ci fa continuamente. Per questo l’esistenza, come dice il titolo del Meeting, diventa una certezza, una certezza immensa proprio perché non è un nostro prodotto, ma non potrebbe esistere senza la nostra libertà.

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"Coraggio" - A Madrid il Papa ha detto parole forti, ha saputo ascoltare i giovani, una generazione bisognosa di padri e di madri, di adulti che sappiano ascoltare, indicare, rimproverare, dare spazio. Ha saputo condurli a ridire il proprio "sì", come aveva scritto al termine del Messaggio in preparazione a questa indimenticabile GMG.

Il Dossier del presente numero riflette sull’esperienza della GMG. Qui richiamiamo solamente alcuni flash di Francesco Agnoli, un giovane papà. "La sera della veglia più di due milioni di persone si sono inginocchiate contemporaneamente, per adorare Cristo Eucaristia al canto del Tantum ergo, in un perfetto, incredibile silenzio… In quell’atmosfera incredibile, il senso del Mistero si è fatto presente con una forza inaudita: lì, tra milioni di persone, di tende, di bandiere colorate, di anime tese e vibranti. Ho visto migliaia di giovani inginocchiati, umilmente, a implorare il perdono e ad assaporare l’immensa misericordia di Dio, pronta sempre ad abbracciare il peccatore pentito. A Madrid ho notato un’attenzione nuova ai sacramenti fondamentali della vita cristiana: Eucaristia e confessione; ho sentito parole forti, e giovani contenti di ascoltarle. Anche l’ostilità di Zapatero, dei giornali e degli indignados "laici" hanno avuto il loro significato: ci hanno ricordato che non sono mai mancati i nemici di Cristo. Anche lui è stato percosso ed insultato. Esserlo oggi, significa, forse, aver ritrovato un po’ di quel sale che rende la fede più saporita e vigorosa, maggiormente capace di essere segno di contraddizione e pungolo per tutti".

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Amiche lettrici e cari lettori, il fascicolo di Consacrazione e Servizio che avete tra le mani - il n. 10 del 2011 - si apre con le solite due rubriche. Nella prima: "Vi affido alla Parola", la nostra collaboratrice Antonietta Augruso indugia - alla luce della Verbum Domini - sul vitale rapporto tra Parola di Dio e vita. L’altra rubrica: "E tu chi dici che io sia?", ospita un’intervista di Paola Bignardi ad Alberto Ratti, Presidente Nazionale maschile della FUCI.

La rubrica "Orizzonti" arricchisce il fascicolo con due contributi. Nel primo, i coniugi Alfonso Colzani e Francesca Dossi informano e invitano le comunità cristiane a riflettere sul tema del VII Incontro Mondiale delle Famiglie che si terrà a Milano nel 2012 tra il 30 maggio e il 3 giugno. Nel secondo contributo, Caterina Margini, delle Figlie dell’Oratorio, racconta con occhi nuovi - a distanza di venti anni - il suo ritorno in Terra Santa.

Una parola particolare per il "Dossier" dedicato al tema: "Radicati e fondati in Cristo", titolo tratto dal Messaggio del Papa per la preparazione alla GMG. Vi sono raccolti cinque studi sull’esperienza della 26a edizione. Dopo il testo integrale dell’Omelia di Benedetto XVI pronunciata domenica 21 agosto presso la Base aerea dei Quattro Venti di Madrid, gli altri articoli evocano alcuni momenti del "popolo di Joseph Ratzinger" che ha emozionato il mondo intero per entusiasmo, gioia e freschezza giovanile. Seguono: la rubrica "Religiose digitali" a cura di Caterina Cangià; la rubrica "Vedere-Leggere-Ascoltare" sulle antifone speciali dell’Avvento (Giulio Osto), e le segnalazioni di libri (Rita Bonfrate e Emma Zordan).

Un’attenzione va data al volume indicato dal "Libro del mese": Teologia della famiglia di Carlo Rocchetta, presentato da Emma Zordan, membro della Redazione.

A tutti e a ciascuno l’augurio di buona lettura.

Maria Marcellina Pedico
Serve di Maria Riparatrici
Via Monte Velino, 30 - 00141 ROMA
m.pedico@smr.it