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«Assistiamo,
nel mondo contemporaneo, a fenomeni contraddittori: da un lato si registra una
diffusa distrazione o anche insensibilità nei confronti della trascendenza,
dall’altro vi sono numerosi segni che attestano il permanere, nel cuore di
molti, di una profonda nostalgia di Dio, che si manifesta in modi diversi e pone
numerosi uomini e donne in atteggiamento di sincera ricerca". Queste parole di
Benedetto XVI - che si leggono nel
Messaggio rivolto al XII Simposio Intercristiano (Salonicco, 29 agosto 2011)
- sono confermate da tre avvenimenti che si sono succeduti tra i mesi di agosto
e settembre appena trascorsi.
Il primo è stato lo spettacolo offerto
dai tanti giovani riuniti a Madrid, in occasione della 26a Giornata Mondiale
della Gioventù svoltasi dal 16 al 21 agosto, dove è successo qualcosa di grande:
questa generazione ha saputo "costringere" il Papa a fermarsi sotto la pioggia e
il vento, arrivati all’improvviso nel mezzo della veglia di sabato 20. "Se loro
non se ne vanno, anch’io resto qui", ha esclamato il Papa: una frase destinata a
restare nei nostri cuori. Il secondo è stato l’entusiasmo travolgente che anche
quest’anno ha avvolto le giornate della 32a edizione del Meeting di Rimini.
Anche qui i veri protagonisti sono stati i giovani: la loro
forza e la loro fiducia sono una vera e propria lezione di vita. A chiudere
il cerchio è stato il 25° Congresso eucaristico nazionale italiano celebrato
ad Ancona dal 3 all’11 settembre, dove si è dato appuntamento un popolo gioioso
e desideroso di pregare e testimoniare la propria fede. Tre momenti diversi, tre
linguaggi diversi, tre luoghi diversi: un unico destinatario, i nostri cuori.
Proviamo a declinare i tre eventi in altrettante "voci": "pane", "certezza ",
"coraggio", per cogliere il segreto di un cristianesimo festoso e appassionato,
che si è sperimentato ad Ancona, a Rimini, a Madrid.
* * * * *
"Pane" - L’Italia
è un paese plasmato dall’Eucaristia, sorgente di speranza e raggio di luce sui
sentieri della nostra vita. "Signore da chi andremo? ", è stato il tema
dell’appuntamento ecclesiale di Ancona. È la domanda tratta dal capitolo 6 del
Vangelo di Giovanni che Pietro rivolge a Gesù, quando il Maestro s’intrattiene
con i suoi amici più stretti e, dopo aver preso atto che molti che lo avevano
ascoltato erano andati via, in modo provocatorio chiede se anche loro non
desiderino andarsene. Pietro, pur disorientato dall’atteggiamento di Gesù,
riconosce però che solo il Signore ha parole di vita eterna. Oggi ci troviamo di
fronte alla medesima situazione: abbiamo fame e sete d’infinito. Alla generale
insoddisfazione della vita di ogni giorno, l’evento di Ancona ha risposto con il
farci prendere coscienza di una umanità che grida, che chiede aiuto e salvezza,
e proprio in Gesù, "Pane di vita", trova la risposta tanto attesa. Di qui il
sottotitolo del Congresso: "L’Eucaristia per la vita quotidiana", e cioè la
necessità di ridurre la distanza culturale tra fede e vita, tra celebrato e
vissuto, tra cielo e realtà.
Domenica 11 settembre Benedetto XVI, al cantiere navale di
Ancona, ha ribadito nell’Omelia il legame inscindibile tra l’Eucaristia e la
vita quotidiana. "Il pane - dice il papa - è "frutto del lavoro dell’uomo", e in
questa verità è racchiusa tutta la responsabilità affidata alle nostre mani e
alla nostra ingegnosità". Ma il pane "è anche, e prima ancora, "frutto della
terra", che riceve dall’alto sole e pioggia". Di conseguenza è "dono da
chiedere, che ci toglie ogni superbia e ci fa invocare con la fiducia degli
umili: "Padre […], dacci oggi il nostro pane quotidiano" (Mt 6,11)".
"L’uomo è incapace di darsi la vita da se stesso - prosegue
Benedetto XVI - si comprende solo a partire da Dio: la relazione con lui dà
consistenza alla nostra umanità e rende buona giusta la nostra vita. Nel
Padre nostro chiediamo che sia santificato il suo nome, che venga il
suo regno, che si compia la sua volontà". È anzitutto la
centralità di Dio nel vissuto quotidiano da recuperare nel nostro mondo e nella
nostra vita, la sola che ci permette di ritrovare la verità di ciò che siamo. Da
dove partire per riaffermare il primato di Dio? "Dall’Eucaristia", risponde
Benedetto XVI, e precisa: "Qui Dio si fa così vicino da farsi nostro cibo, qui
egli si fa forza nel cammino spesso difficile, qui si fa presenza amica che
trasforma".
Quindi il Papa si chiede: "Ma che cosa comporta il partire
dall’Eucaristia per riaffermare il primato di Dio? La comunione eucaristica -
risponde - ci strappa dal nostro individualismo, ci comunica lo spirito del
Cristo morto e risorto, ci conforma a lui; ci unisce intimamente ai fratelli in
quel mistero di comunione che è la Chiesa, dove l’unico Pane fa dei molti un
solo corpo (cf 1Cor 10,17)".
* * * * *
"Certezza" - A
Rimini - come a Madrid - il protagonismo dei giovani è la bella notizia in tempi
sempre più difficili. Quasi da non crederci che, in pieno agosto, molte migliaia
di giovani vadano una settimana a Rimini, attratti non dalle spiagge, ma dal
Meeting di Comunione e Liberazione. La frase di don Giussani segna la 32a
edizione del Meeting: "E l’esistenza diventa una immensa certezza". "Quello che
è in gioco oggi, nell'epoca attraversata dalla grande ombra del nichilismo - si
legge sul sito del Meeting - è qualcosa di radicale: gli uomini non sarebbero
più capaci di certezza, anzi ogni certezza sarebbe una nostra costruzione, e
alla fine nient'altro che una grande illusione". Il Meeting ha provato a
raccogliere questa sfida del nostro tempo, e l’ha fatto, come è suo stile, a
partire dall’esperienza in atto di persone che non si accontentano di concepire
la propria esistenza come destinata al nulla. Uomini e donne che la vivono come
segno evidente che non siamo i padroni di noi stessi, ma siamo in rapporto con
qualcosa di Altro, siamo in rapporto con Chi ci fa continuamente. Per questo
l’esistenza, come dice il titolo del Meeting, diventa una certezza, una
certezza immensa proprio perché non è un nostro prodotto, ma non potrebbe
esistere senza la nostra libertà.
* * * * *
"Coraggio" -
A Madrid il Papa ha detto parole forti, ha saputo ascoltare i giovani, una
generazione bisognosa di padri e di madri, di adulti che sappiano ascoltare,
indicare, rimproverare, dare spazio. Ha saputo condurli a ridire il proprio
"sì", come aveva scritto al termine del Messaggio in preparazione a
questa indimenticabile GMG.
Il Dossier del presente numero riflette
sull’esperienza della GMG. Qui richiamiamo solamente alcuni flash di Francesco
Agnoli, un giovane papà. "La sera della veglia più di due milioni di persone si
sono inginocchiate contemporaneamente, per adorare Cristo Eucaristia al canto
del Tantum ergo, in un perfetto, incredibile silenzio… In quell’atmosfera
incredibile, il senso del Mistero si è fatto presente con una forza inaudita:
lì, tra milioni di persone, di tende, di bandiere colorate, di anime tese e
vibranti. Ho visto migliaia di giovani inginocchiati, umilmente, a implorare il
perdono e ad assaporare l’immensa misericordia di Dio, pronta sempre ad
abbracciare il peccatore pentito. A Madrid ho notato un’attenzione nuova ai
sacramenti fondamentali della vita cristiana: Eucaristia e confessione; ho
sentito parole forti, e giovani contenti di ascoltarle. Anche l’ostilità di
Zapatero, dei giornali e degli indignados "laici" hanno avuto il loro
significato: ci hanno ricordato che non sono mai mancati i nemici di Cristo.
Anche lui è stato percosso ed insultato. Esserlo oggi, significa, forse, aver
ritrovato un po’ di quel sale che rende la fede più saporita e vigorosa,
maggiormente capace di essere segno di contraddizione e pungolo per tutti".
* * * * *
Amiche lettrici e cari lettori, il fascicolo di
Consacrazione e Servizio che avete tra le mani
- il n. 10 del 2011 - si apre con le solite due rubriche. Nella prima: "Vi
affido alla Parola", la nostra collaboratrice
Antonietta Augruso
indugia - alla luce della Verbum Domini
- sul vitale rapporto tra Parola di Dio e vita. L’altra rubrica: "E tu
chi dici che io sia?", ospita un’intervista di
Paola Bignardi
ad Alberto Ratti, Presidente Nazionale maschile della FUCI.
La rubrica
"Orizzonti" arricchisce il fascicolo con due contributi. Nel primo, i coniugi
Alfonso Colzani e
Francesca Dossi informano e invitano le
comunità cristiane a riflettere sul tema del VII Incontro Mondiale delle
Famiglie che si terrà a Milano nel 2012 tra il 30 maggio e il 3 giugno. Nel
secondo contributo, Caterina Margini, delle Figlie dell’Oratorio, racconta con
occhi nuovi - a distanza di venti anni - il suo ritorno in Terra Santa.
Una parola particolare per il
"Dossier"
dedicato al tema: "Radicati
e fondati in Cristo", titolo tratto dal
Messaggio del Papa per la
preparazione alla GMG. Vi sono raccolti cinque studi sull’esperienza della 26a
edizione. Dopo il testo integrale dell’Omelia di Benedetto XVI pronunciata
domenica 21 agosto presso la Base aerea dei Quattro Venti di Madrid, gli altri
articoli evocano alcuni momenti del "popolo di Joseph Ratzinger" che ha
emozionato il mondo intero per entusiasmo, gioia e freschezza giovanile.
Seguono: la rubrica "Religiose digitali" a cura di
Caterina Cangià;
la rubrica "Vedere-Leggere-Ascoltare"
sulle antifone speciali dell’Avvento (Giulio
Osto), e le segnalazioni di libri (Rita
Bonfrate e Emma Zordan).
Un’attenzione va data al volume indicato dal "Libro del
mese": Teologia della famiglia di
Carlo Rocchetta, presentato da
Emma Zordan,
membro della Redazione.
A tutti e a ciascuno l’augurio di buona lettura.
Maria Marcellina Pedico
Serve di Maria Riparatrici
Via Monte Velino, 30 - 00141 ROMA
m.pedico@smr.it
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