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Ti
sarà capitato di contemplare il cielo stellato. Per il filosofo Kant sono due le
realtà che portano a Dio: «Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro
di me». Contemplando le stelle diamo ragione all’apostolo Paolo che afferma:
«Altro lo splendore del sole, altro lo splendore della luna e altro lo splendore
delle stelle» (1Cor 15,41). Anche la figura di Maria è messa in relazione alle
stelle. Almeno in controluce la Donna dell’Apocalisse che raffigura la Chiesa
presenta i lineamenti della Madre del Messia. Rifulge sul suo capo una corona di
dodici stelle (Ap 12), simbolo dei dodici apostoli, ma forse anche dello
zodiaco, i cui dodici segni indicano l’armonia cosmica creata da Dio. Cristo è
la «stella radiosa del mattino» (Ap 22,16). Sant’Ambrogio ne scopre la ragione:
«Infatti come la stella al suo sorgere mattutino dà splendore al mondo, così
anche Cristo quando è venuto sulla terra, ne ha pienamente illuminato il volto».
Anche la
Vergine è chiamata dalla pietà popolare «stella del mattino». Mentre però dal
Medio Evo Maria è invocata «Ave stella del mare», ossia colei che guida il
cammino dell’uomo nella traversata del mare verso gli eterni lidi, in questi
ultimi tempi si guarda alla Madre di Dio come alla «stella
dell’evangelizzazione» ed anche «stella della nuova evangelizzazione». Che cosa
significano questi titoli?
A dieci anni
dalla chiusura del Vaticano II, Paolo VI nell’Evangelii
nuntiandi
(8 dicembre
1975) poneva in questi termini il nesso tra Maria e l’evangelizzazione: «Al
mattino della Pentecoste - si legge al n. 82 - Maria ha presieduto con la sua
preghiera all’inizio dell’evangelizzazione sotto l’azione dello Spirito Santo:
sia lei la Stella dell’evangelizzazione sempre rinnovata che la Chiesa, docile
al mandato del suo Signore, deve promuovere ed adempiere, soprattutto in questi
tempi difficili ma pieni di speranza». La ragione ultima per cui Maria è
salutata «Stella dell’evangelizzazione» non è di natura meramente devozionale,
ma rigorosamente biblica.
È stato più
volte rilevato che lo stesso Luca ha scritto il Vangelo dell’infanzia di Gesù (i
primi due capitoli del suo Vangelo), documento fondamentale sulla Parola che si
è fatta carne, e il
Vangelo
dell’infanzia della Chiesa
(gli Atti degli apostoli), puntuale resoconto della crescita e della diffusione
della Parola (cf At 6, 7) da Gerusalemme alla Giudea, alla Samaria, fino ai
confini della terra. E sembra che Luca abbia istituito un significativo
parallelismo tra gli episodi dell’Annunciazione-Visitazione (Terzo Vangelo) e
quelli della Pentecoste-Diffusione della Parola (Libro degli Atti). Ne risulta
che a Nazaret lo Spirito scende sulla Vergine e nasce il Messia; a Gerusalemme
lo Spirito scende sugli apostoli «con Maria» e nasce la Chiesa. E come dopo
Nazaret Maria va ad annunciare le «grandi opere» del Signore, dopo la Pentecoste
Pietro esce
dal Cenacolo
e comincia ad annunciare le «grandi opere di Dio» (At 2,11).
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Giovanni
Paolo II nella lettera apostolica
Novo
Millennio Ineunte
(6 gennaio 2001) riassume le esperienze dell’anno giubilare del Duemila e
traccia le linee basilari per l’evangelizzazione futura. In questo contesto,
invita a volgere lo sguardo a Maria salutandola «Stella della nuova
evangelizzazione ». Ma ascoltiamo le parole di Giovanni Paolo II: «Il mandato
missionario ci introduce nel terzo millennio invitandoci allo stesso entusiasmo
che fu proprio dei cristiani della prima ora… Ci accompagna in questo cammino la
Vergine Santissima... Tante volte in questi anni l’ho presentata e invocata come
“Stella della nuova evangelizzazione”. La addito ancora, come aurora luminosa e
guida sicura del nostro cammino» (n. 58). La nuova evangelizzazione non si
realizza senza la mediazione di Maria.
Certamente
l’espressione “Nuova Evangelizzazione” non significa che l’annuncio evangelico è
soggetto a mutamenti. Esso infatti ha per oggetto Cristo, il quale «è lo stesso
ieri, oggi, sempre» (Eb 13,8), per cui, avverte il Vaticano II, «non è da
aspettarsi alcun’altra rivelazione pubblica prima della manifestazione gloriosa
del Signore nostro Gesù Cristo» (DV 4). Ma nello
stesso
tempo, l’evangelizzazione deve sempre rinnovarsi, perché nuove sono le vicende
della storia dei popoli, nuove le circostanze della vita dei singoli. La parola
immutabile del Vangelo - se con essa vengono posti a confronto i segni dei tempi
- dischiude risonanze inedite, che lo Spirito va suggerendo alla Chiesa di ogni
epoca e di ogni luogo (cf Ap 2,7.11.17.29).
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Sempre in
ordine alla «nuova evangelizzazione», Giovanni Paolo II aveva indicato nella
Christifideles laici
(30 dicembre 1988), al n. 34, il suo significato, ossia di «…assicurare la
crescita di una fede limpida e profonda… formare comunità ecclesiali mature…
rifare il tessuto cristiano delle stesse comunità ecclesiali, soprattutto quelle
di antica evangelizzazione, ora indebolite dalla scristianizzazione,
dall’indifferentismo, dal secolarismo, dall’ateismo, dalla diffusione delle
sette... Solo una nuova evangelizzazione – continuava il Papa - può assicurare
la crescita di una fede limpida e profonda, capace di fare di queste tradizioni
una forza di autentica libertà».
Oggi la
Chiesa, invitata «ad interrogarsi sul suo rinnovamento per assumere con nuovo
slancio la sua missione evangelizzatrice» (NMI 2), è sollecitata, come la prima
comunità cristiana, a trovare in Maria un modello, un esempio vivente, una fonte
d’ispirazione. È l’auspicio espresso nei Lineamenta, il testo guida per la
prossima Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi dell’ottobre 2012. Nel
documento leggiamo: «Il cammino di preparazione del Sinodo, la sua celebrazione
siano per la Chiesa come un nuovo Cenacolo, in cui i successori degli Apostoli,
riuniti in preghiera insieme con la Madre di Cristo - con Colei che è stata
invocata come Stella della Nuova Evangelizzazione -, preparano le vie della
nuova evangelizzazione» (n. 23).
La Madre di
Gesù è esempio concreto e femminile-materno della missione ecclesiale. Al 4°
paragrafo del decreto del Vaticano II sull’Apostolato dei laici c’è scritto
testualmente: «Modello perfetto di vita spirituale e apostolica è la beata
Vergine Maria, regina degli apostoli, la quale, mentre viveva sulla terra una
vita comune a tutti, piena di sollecitudini familiari e di lavoro, era sempre
intimamente unita al Figlio suo, e cooperava in modo del tutto singolare
all’opera del Salvatore» (AA 4).
Gli elementi
fondamentali dell’azione missionaria, fede incrollabile e carità ardente,
trovano in Maria una realizzazione storica e un paradigma a cui deve ispirarsi
ogni evangelizzatore. Se egli vorrà superare le difficoltà del servizio e le
tentazioni dello scoraggiamento, per raggiungere la fecondità nell’azione
apostolica, dovrà essere «assiduo e concorde nella preghiera con Maria, la Madre
di Gesù». La Vergine illumina col suo esempio ed aiuta con la sua preghiera
l’opera di evangelizzazione della Chiesa, additandone come stella l’orientamento
verso il Vangelo del suo Figlio. Ella tutti invita ed incoraggia nel cammino di
conformazione a Cristo. Con lui o senza lui, tutto cambia.
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Amiche
lettrici e cari lettori, il fascicolo di Consacrazione e Servizio che avete tra
le mani - il secondo del 2012 – si apre con due rubriche nuove. Nella prima,
«Verso il 50° dell’Usmi», p. Giordano Cabra, quale testimone del cammino della
vita consacrata e della sua evoluzione dal Concilio Vaticano II ad oggi, dà voce
alla parola «Comunione». Nell’altra rubrica, «Per educare alla fede», la nostra
collaboratrice Paola Bignardi motiva perché il generare la fede, a differenza
del trasmetterla, richiede grande coinvolgimento personale. La rubrica
«Orizzonti» arricchisce il fascicolo con due contributi di attualità: «Giovani e
felicità» rimanda al testo denso e profondo della Lettera Pastorale 2011 di
mons. Francesco Lambiasi (A. Matteo); l’altro contributo rievoca in modo
articolato il XXXVII Convegno del «Claretianum» tenutosi a Roma nei giorni 13-16
dicembre 2011 (Luciagnese Cedrone).
Una parola
particolare per il «Dossier». Sotto il titolo: «Annunciare il regno di Dio»,
tratto da Luca 9,2, sono raccolti sette contributi che offrono un quadro
generale per accostarsi alla problematica attuale della «Nuova
Evangelizzazione». L’argomento, svolto da qualificati esperti, presenta: i
Lineamenta
del Sinodo
2012 (B. Secondin);
la «Nuova Evangelizzazione» e i nuovi scenari in rapporto alla vita consacrata
(G. Salvini e G. Savagnone), l’importanza di iniziare all’esperienza cristiana
(A. Matteo), i nuovi modi di essere Chiesa (D. Vitali), l’essere consacrati e
testimoni digitali (C. Cangià), la gioia di evangelizzare (M. P. Giudici). Anche
il presente
Editoriale
si pone sulla stessa prospettiva del Dossier.
La rubrica:
«Ascoltare-Leggere» presenta dapprima la Passione secondo Matteo di Bach (G.
Osto), quindi le segnalazioni di alcuni libri. Un’attenzione particolare è data
al «Libro del mese»: L’umiltà di Dio di François Varillon (C. Zanirato).
Un fascicolo
ricco e impegnativo. Non resta allora che augurare: buona lettura!
Maria Marcellina Pedico
Serve di Maria Riparatrici
Via Monte Velino, 30 - 00141 ROMA
m.pedico@smr.it
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