1. La nuova era
dell’Aquario
Il documento che presentiamo non ha lo stile
solito dei documenti dei dicasteri pontifici. Si tratta piuttosto di uno
studio o meglio di un insieme di considerazioni sul fenomeno New Age,
corrente culturale che attraversa in senso orizzontale tutti gli strati
della mentalità contemporanea, soprattutto occidentale ed europea. I
cristiani in genere, ma soprattutto i consacrati, sono particolarmente
sfidati da questa moda, che è presente - come orizzonte, come milieu,
come atmosfera - in vari fenomeni quali la musica, il cinema, i gruppi
di studio, le terapie, i programmi televisivi e, spesso, fa capolino
anche in ambienti di formazione spirituale, sacerdotale e religiosa.
Astrologicamente si chiama nuova era (New Age) il
passaggio dall’Età dei Pesci a quella dell’Acquario. Secondo alcuni
astrologi, ora «viviamo nell’Età dei Pesci, dominata dal cristianesimo,
che verrà sostituita dalla Nuova Età dell’Acquario all’inizio del terzo
millennio».2
Questo mutamento epocale viene descritto come
caratterizzato da un nuovo paradigma di vita, che esprime il desiderio
di una esistenza armonica e sana - vita aurea, salute olistica -, frutto
non tanto di un intervento divino (la grazia), quanto piuttosto di una
autoeducazione umana e di pratiche fisioterapiche, quali l’agopuntura,
la chiroterapia, la kinesiterapia, l’iridologia e vari tipi di bodywork.3
Il New Age pone, infatti, l’accento sulla corporeità e sulla ricerca dei
modi di espansione della coscienza alla ricerca di un “dio all’interno
di se stessi”.
Nella elaborazione di questo nuovo modo di pensare
hanno influito soprattutto le antiche pratiche occulte egiziane, la
cabala, il primo gnosticismo cristiano, il sufismo, la sapienza dei
druidi, il cristianesimo celtico, l’alchimia medievale, l’ermetismo
rinascimentale, il buddismo zen, lo yoga e altro ancora.
I temi centrali del New Age, al di là della immensa
varietà delle proposte, sono i seguenti:
- Il cosmo è un tutto organico.
- È animato da un’energia, che viene chiamata Anima
o Spirito.
- Non mancano entità spirituali.
- L’uomo è capace di ascendere a sfere superiori
invisibili e di controllare la propria vita oltre la morte.
- C’è una conoscenza perenne che è antecedente e
superiore a tutte le religioni e culture.
- Esistono maestri illuminati che educano a vivere
in questo New Age.4
Al teocentrismo cristiano e all’antropocentrismo
secolarizzato il New Age sostituisce un biocentrismo ecologico radicale,
che si oppone alla visione biblica dell’uomo, come centro del mondo e
come qualitativamente superiore ad altre forme naturali.
2. L’essere umano secondo
il New Age
Ecco la nostra storia secondo il New Age. È un
racconto molto diverso dalla storia biblica della creazione.
Noi nasciamo come una scintilla divina. Siamo
quindi partecipi della divinità cosmica a diversi livelli di coscienza.
Come co-creatori, noi creiamo la nostra realtà personale mediante un
viaggio. Questo viaggio è la psicoterapia e la salvezza è il
riconoscimento della coscienza universale. Il peccato non esiste. Esiste
solo una conoscenza imperfetta. L’identità di ogni essere umano è
diluita nell’essere universale e nel processo delle successive
incarnazioni. Siamo soggetti alle influenze astrali e possiamo aprirci
alla divinità che vive in noi, in una ricerca costante di un’armonia
sempre maggiore fra il sé e l’energia cosmica divina. Non è necessaria
alcuna rivelazione o salvezza che provenga dal di fuori delle persone,
che pertanto si autoredimono mediante tecniche psico-fiosiche, che
portano all’illuminazione definitiva.
Il destino dell’essere umano è dato da una serie di
reincarnazioni dell’anima in diversi corpi. Non si tratta del concetto
induista-buddista del samsara - reincarnazione come punizione e
purificazione -, ma di un’ascensione graduale verso lo sviluppo perfetto
delle proprie potenzialità.5
In concreto questo sviluppo tende al contatto con il Sé superiore, che
supera tutte le forme di dualismo tra soggetto e oggetto, tra vita e
morte, tra psiche e soma e che contiene tutti i ricordi delle nostre
precedenti reincarnazioni.
Il New Age non fa riferimento a un Dio personale e
creatore, ma a una energia impersonale, immanente al mondo, con il quale
costituisce una unità cosmica. Non esiste, infatti, alterità tra Dio e
il mondo. Seguendo la fisica atomica e subatomica moderna, l’universo è
visto come un oceano di energia e un tutto unico. Per cui il mondo
stesso è divino, non è stato creato, è eterno e autosufficiente: “Dio e
il mondo, anima e corpo, intelligenza (razionalità) ed emotività, cielo
e terra, sono un’unica immensa vibrazione di energia”.6
La conseguenza è che ogni essere umano è un neurone del sistema nervoso
centrale della Terra.
3. New Age e spiritualità
cristiana
Da quanto finora è stato esposto possiamo ricavare
la conclusione che la novità del New Age è l’opposizione frontale al
cristianesimo e alla sua visione del mondo. La concezione cristiana di
Dio è la rivelazione di Dio Trinità di Persone, che ha creato l’umanità
con il desiderio di condividere la comunione della propria vita divina
con le creature. Ciò significa che la vera spiritualità non è tanto la
nostra ricerca di Dio, quanto l’accoglienza di Dio che cerca noi.
Inoltre, se per il New Age Cristo è un modello
cosmico, che può ripetersi in molte persone, luoghi e tempi, come
portatore di mutamenti di paradigmi e come potenziale all’interno di
ognuno di noi, per la rivelazione cristiana Gesù Cristo è persona divina
incarnata che rivela il mistero dell’amore di Dio verso l’umanità e il
mondo intero. E la spiritualità cristiana è vivere in Cristo e, mediante
il suo Spirito di carità, vivere la vita filiale in relazione al Padre
celeste.
Il documento puntualizza bene la differenza tra
mistica cristiana e mistica New Age:
«Per i cristiani la vita spirituale è un rapporto
con Dio che gradualmente, attraverso la sua grazia, diviene più profondo
e in questo processo illumina anche il nostro rapporto con il prossimo e
con l’universo.
Spiritualità, in termini New Age, significa
sperimentare stati di coscienza dominati da un senso di armonia e
fusione con il tutto.
Dunque la “mistica” non si riferisce all’incontro
con un Dio trascendente nella pienezza dell’amore, ma all’esperienza
scatenata dal rivolgersi a se stessi, da un senso esaltante di essere
tutt’uno con l’universo, di lasciare affondare la propria individualità
nel grande oceano dell’Essere».7
La spiritualità New Age è immanentistica e
umanistica. Essa non implica un incontro interpersonale con Dio, ma un
viaggio verso il nucleo ultimo di se stessi. Non è un salire la scala di
Giacobbe per elevarsi verso Dio, ma un discendere nelle profondità del
proprio essere per raggiungere il proprio dio interiore.
Per la spiritualità cristiana l’incontro con Dio è
dono di grazia, per la spiritualità New Age è invece tecnica umana.
Il punto cruciale di contrasto con il cristianesimo
è la negazione che la New Age fa della realtà divina al di fuori della
propria coscienza. Ogni essere umano sarebbe quindi Dio e la
spiritualità consisterebbe nel potere che l’uomo ha di eliminare strati
e strati di inautenticità fino a cogliere il proprio personale dio
interiore.
4. Un decalogo di
discernimento
Per una corretta valutazione della mentalità New
Age il documento offre una sorta di decalogo, che intende riassumere
alcuni pilastri della nostra fede.
1. Il Dio cristiano è un Dio comunione di Persone
che ha creato l’uomo e il cosmo. Per il New Age Dio è una energia
impersonale immanente al cosmo.
2. Gesù Cristo per la fede cristiana è il Figlio di
Dio incarnato, che ci ha redenti con il suo mistero pasquale. Inoltre
esiste un solo Cristo, salvatore unico e universale. Per il New Age,
invece, il Gesù storico personale e individuale sarebbe distinto dal
Cristo universale, impersonale e presente in più uomini saggi.
3. Per la fede cristiana, ogni essere umano è
persona singola, creata a immagine e somiglianza di Dio. Per il New Age
l’essere umano si perde nell’essere universale e cosmico, per cui
personalità individuali sarebbero patologiche. Insomma il paradigma
olistico del New Age costituisce un grave pericolo per l’originalità e
la nobiltà di ogni essere umano.
4. Per il cristiano la salvezza è liberazione dal
peccato e dono gratuito dell’amore di Dio mediante la partecipazione al
mistero pasquale di Cristo. Per il New Age essa è autoredenzione e
autorealizzazione mediante tecniche meditative volte a raggiungere il
proprio “dio interiore”.
5. Per il cristiano la verità è la Persona stessa
di Gesù, via, verità e vita (Cf Gv 14,6), mentre per il New Age la
verità è l’armonia della propria psiche e riguarda le vibrazioni
piacevoli e le corrispondenze cosmiche.
6. La preghiera cristiana è dialogo interpersonale
con Dio. Lungi dall’essere semplice sforzo umano, essa implica un
atteggiamento di conversione e un esodo dall’io verso il Tu di Dio. La
meditazione New Age è invece esperienza psicologica del proprio io
interiore, introspezione e fusione con l’energia cosmica.
7. Per il cristiano la realtà del peccato è
centrale e concreta, mentre per il New Age il peccato sembra piuttosto
consistere in una conoscenza imperfetta. Il peccato, cioè, non sarebbe
un fallimento personale ma l’alienazione dal cosmo.
8. Per il cristiano la sofferenza e la morte
trovano valore e riscatto nel mistero pasquale di Gesù. Egli inoltre
crede nella vita eterna e nella risurrezione dei morti alla parusia. Per
il New Age, invece, la sofferenza e la morte sono fasi di una
progressiva evoluzione dell’io mediante le reincarnazioni. Non essendoci
un concetto forte di persona umana, non c’è nemmeno la realtà forte di
un proprio destino personale ed eterno.
9. Per il cristiano l’impegno sociale è conseguenza
della presenza di altre persone in una relazione di amore. L’esasperata
autopromozione impedisce al New Age di perseguire un autentico impegno
sociale.
10. Per il cristiano il futuro è tutto nelle mani
della Provvidenza divina e la nuova era, è e sarà solo ed esclusivamente
Gesù, il salvatore dell’umanità e del cosmo. Per il New Age, invece, il
futuro è scritto nelle stelle.
5. L’Acquario o Gesù
Cristo, datore dell’acqua viva della vita eterna?
La risposta della Chiesa e dei consacrati al New
Age è la persona stessa di Gesù Cristo, la sua parola e la sua grazia.
Gesù, verità in persona, può offrire la sua acqua viva di verità e di
vita anche nell’era dell’Acquario.
L’episodio giovanneo della Samaritana al pozzo di
Giacobbe è emblematico. La donna - oggi potremmo considerarla “moderna”,
dal momento che ha avuto cinque mariti e quello con il quale convive non
è suo marito (Cf Gv 4,17-18) - è affascinata dalle parole di Gesù, che
rivela a lei quanto non aveva detto nemmeno ai discepoli e cioè la vera
adorazione di Dio Trinità e la sua realtà di messia. La Samaritana
accoglie le straordinarie parole del Signore e ne diventa messaggera:
quelli del paese infatti informati da lei vanno incontro a Gesù e lo
confessano salvatore del mondo (Gv 4,42):
«Questo approccio potrebbe essere molto fruttuoso
verso le persone che possono essere state attirate dall’Acquario (colui
che porta l’acqua), ma che ricercano ancora la verità in modo autentico.
Bisognerebbe invitarle ad ascoltare Gesù che non ci offre solo qualcosa
che soddisfa la nostra sete quotidiana, ma anche la profonda e nascosta
sete spirituale dell’“acqua viva” [...]. Una persona che incontra la
verità si trova subito rinvigorita da un senso completamente nuovo di
liberazione riguardo ai fallimenti e ai timori del passato, e “chi
desidera conoscere se stesso, come la donna presso il pozzo, trasmetterà
agli altri il desiderio di conoscere la verità che renderà liberi anche
loro”».8
L’invito a incontrare Gesù, il portatore dell’acqua
di vita, avrà un impatto maggiore se proverrà da coloro che, come i
consacrati, raccolgono tutta la loro esistenza nella comunione con lui e
nella contemplazione del suo volto.
La sfida del New Age è radicale. Il New Age si pone
in alternativa a Gesù e al cristianesimo. Anzi il New Age - si legge nel
rapporto - è esplicitamente anti-cristiano: non è neutro, è
neutralizzante.9
E fa ciò con affermazioni confuse, sfumate, ma radicalmente demolitrici
della fede cristiana. Se nel cristianesimo si dà una sana collaborazione
fra ragione e fede, nel New Age la ragione lascia il posto alla fantasia
gnostica, ai miti esoterici, alla confusione concettuale, al linguaggio
segreto. Il New Age non accoglie la rivelazione cristiana e propone un
concetto panteistico di Dio, sostituendo la responsabilità personale di
fronte a Dio con un senso del dovere verso il cosmo, ribaltando in tal
modo il vero concetto di peccato e il bisogno della redenzione in
Cristo.
6. New Age e vita
consacrata
L’universo New Age è incompatibile con la vita
consacrata, perché le toglie il suo centro di attrazione e di
perfezione, che è la persona di Gesù. Per questo i consacrati,
particolarmente sensibili alle novità spirituali e a una sempre maggiore
consapevolezza nell’esperienza di una preghiera viva ed efficace, sono
nella condizione migliore per educare i fedeli a una autentica
spiritualità cristiana, allontanandoli dalle fatue sirene dell’Acquario.
I loro centri culturali, pastorali e di
spiritualità possono essere eccellenti ambienti di discernimento e di
valutazione delle nuove correnti spirituali. Bisogna tuttavia essere
prudenti:
«Un buon numero di gruppi del New Age colgono
qualsiasi opportunità per spiegare la loro filosofia e le loro attività
agli altri. Gli incontri con questi gruppi devono essere affrontati con
attenzione, e dovrebbero sempre coinvolgere persone che siano capaci di
spiegare sia la fede che la spiritualità cattolica, e di riflettere
criticamente sul pensiero e sulla pratica New Age».10
Occorre che i consacrati, proprio per la loro
esperienza di vita trinitaria in Cristo, non si lascino sedurre da
questa religione alternativa, dai suoi metodi di introspezione
psicologica, spesso proposti come itinerari di preghiera più intima e
partecipata. Il riferimento della preghiera cristiana è Dio Trinità
rivelato in Cristo e non il naufragio nelle profondità più nascoste del
proprio io.
Anche l’attenzione biblica e “francescana” al cosmo
e alla madre terra non deve diventare un principio di vita panteistico,
ma deve proporsi come un motivo di lode a Dio creatore e redentore
dell’umanità e del cosmo: l’ecologia non deve sostituire la teologia.
Una risposta concreta al New Age è la riscoperta da
parte dei consacrati delle ricchezze del patrimonio spirituale cristiano
dell’Oriente e dell’Occidente:
«I grandi ordini religiosi possiedono forti
tradizioni di meditazione e di spiritualità che potrebbero essere messe
a disposizione mediante corsi da seguire o periodi da trascorrere nelle
loro case. In parte questo è già stato fatto, ma occorre fare di più.
Aiutare le persone nella loro ricerca spirituale, offrendo loro tecniche
collaudate ed esperienze di preghiera autentica, potrebbe avviare un
dialogo che rivelerebbe le ricchezze della tradizione cristiana e forse
chiarirebbe molto del New Age».11
I consacrati sono invitati a portare la genuina
esperienza spirituale cristiana dalle cattedrali e dai monasteri al
supermarket religioso del New Age. Questo apostolato deve essere fatto
non con le parole, ma con la testimonianza. Nutriti dalla Parola e dai
Sacramenti, i consacrati sono immagine viva di Gesù nel modo d’oggi e
nella grande fiera delle spiritualità alternative. Il consacrato, come
alter Christus, anzi ipse Christus, può diventare il vero antidoto alla
seduzione dell’Acquario.
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