n. 11
novembre 2002

 

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Filippa Castronovo, partendo dalla Parola, descrive le molte volte nelle quali il monte è espressione di una intensa e vera vita spirituale: ascesa al Monte dove Dio abita, da cui parla, dove si manifesta e attende l’uomo per renderlo partecipe della sua stessa vita.

 In ogni parte del mondo la società sta soffrendo delle stesse fragilità, delle stesse profonde mutazioni che danno origine alla post-modernità. Carlos Del Valle, religioso, sacerdote, direttore di TESTIMONIO, rivista cilena per la vita consacrata, ne scrive pregi e disvalori e illustra quali sono le conseguenze e i rischi per la vita consacrata. E come farvi fronte.

 Giuseppina Alberghina, vice-presidente USMI nazionale, con chiarezza illustra i passi che la donna consacrata, ma non solo essa, deve fare per essere oggi testimone ed essa stessa annuncio della novità che è Cristo. In sintesi: afferrate a Cristo, ma coscienti di vivere inserite in un mondo che cambia e che pertanto ha richieste nuove.

 Giorgio Piacentini descrive l’esperienza di una religiosa - Antonietta Potente - che ha saputo fare il passaggio da “vita religiosa” a “religiosità di vita”. Fedeltà all’essenziale che è Cristo, ma anche fedeltà al proprio impegno assunto con la professione dei voti.

 Nelle comunità sono facilmente presenti religiose che hanno offerto e donato la vita per Cristo e il suo vangelo. Come vivere perché tutto si risolva in pienezza? Ne scrive Alba Rosa Martino, religiosa medico.

 Alla Biennale del cinema di Venezia è stato concesso il Leone d’oro a un film che ha suscitato scalpore e critiche: Magdalene. Un esperto di cinema, sacerdote salesiano, Donato Lacedonio, ne descrive la trama, i pregi e i limiti. Offre un contributo per una lettura sapiente del film e aiuta a interpretare la vicenda e il film con obiettività e senso critico.

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