n. 7/8
luglio/agosto 2004

 

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A conclusione della 51a Assemblea
di Madre Teresa Simionato
Presidente USMI

 

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Prima di avviarmi alla conclusione, desidero esprimere un grazie corale e personale alle molte sorelle che hanno contribuito al buon andamento di questa Assemblea e sostengono il lavoro dell’USMI.

Ringrazio suor Battistina che anche quest’anno ha accettato con disponibilità e passione di animare e moderare l’Assem-blea.

Grazie per la creatività e competenza che ha saputo mettere a disposizione, contribuendo così al buon esito dei lavori e a un coinvolgimento formativo e partecipativo.

Ho anche due cirenei da ringraziare: la segretaria generale, suor Pieremilia, e con lei tutte le responsabili degli uffici e le rispettive segretarie, e l’economa generale, che da alcuni mesi ha ricevuto le consegne da suor Letizia Tiruschi. Mi pare, infatti, questo il momento più appropriato per presentare la nuova economa dell’Usmi nazionale, suor Donatella Zordan, delle Suore Dorotee, Figlie dei Sacri Cuori (di Vicenza). A lei auguriamo buon lavoro, fatto di pazienza e collaborazione.

Una parola di ringraziamento mi sembra doverosa per tutte voi e in particolare per quelle madri generali e provinciali che hanno offerto l’aiuto di qualche consorella per gli Uffici dell’Usmi nazionale, regionale, diocesana.

Ripercorrendo i diversi momenti di questa Assemblea, in particolare dal pomeriggio di ieri a oggi, ciascuna si sarà chiesta... e adesso... che cosa si fa...? Da dove ricominciamo...? Come vogliamo continuare insieme a costruire ponti, a rimanere al timone della nostra barca? (Direi che in questi giorni ci siamo sentite un po’ tutte nella stessa barca!)

Le provocazioni sono state numerose, ma orientate verso la stessa direzione: essere speranza nel fiume della mobilità umana, guardando alI’Italia in Europa. Esprimere una vita religiosa che attinge vitalità da Cristo e dalla Sua Chiesa e che vuole modulare la sua azione apostolica con una nuova coscienza ecclesiale.

Pensando a quest’Assemblea mi è venuta spontanea un’immagine: il lavoro svolto ai diversi livelli è stato come un dissodare il terreno, un rimuovere la terra attorno ad una pianta preziosa per rinvigorirne le radici e rinverdirne il tronco.

I momenti vissuti insieme possono costituire l’iniziazione a quel cambiamento che riconosce nello Spirito santo l’agente primo di ogni vera rinascita e che ci mette in moto fin da ora per quei piccoli gesti di speranza che già da oggi, come responsabili dei nostri Istituti, possiamo concepire nel cuore.

Nel “concepimento” l’azione principale è essere disponibili e offrire tutta la propria persona; per noi significa aprirci interamente all’azione dello Spirito santo.

Maria santissima, che ora invocheremo con il canto del Regina Coeli, ci aiuti ad essere “grembo fertile” di vita evangelica.

Grazie!

 

   

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